Creato il 14 aprile 2015 da Filmedvd

Lunedì mattina è stato presentato alla stampa , nuovo film di Nanni Moretti (in uscita giovedì prossimo al cinema), quattro anni dopo il precedente Habemus Papam. Dopo la proiezione del film si è tenuta la conferenza stampa presso il cinema Nuovo Sacher di Roma e in video-conferenza al Cinema Anteo di Milano ("Ma come, io parlo e voi twittate coi colleghi di Milano?" dice simpaticamente Moretti), dove erano presenti il regista Nanni Moretti, le attrici Margherita Buy, Giulia Lazzarini e Beatrice Mancini, la sceneggiatrice Chiara Valerio e il produttore Domenico Procacci. Dopo che lo stesso Moretti ha introdotto al pubblico presente i protagonisti (assente l'attore John Turturro per impegni di lavoro), il regista e il cast hanno risposto alle domande della stampa.

Oltre al tema della malattia, nel film si vedono inquadrature del vecchio cinema Capranichetta e di libri di latino. Vuol dire che la cultura sta scomparendo?

Nanni Moretti: Quello non credo, ad esempio qui al Cinema Intrastevere c'è il film di Wim Wenders, Il sale della terra, in programmazione da quasi sei mesi. Sul latino non saprei, è solo parte della storia del personaggio della madre.

L'intenzione è sempre stata quella di dare a John Turturro la parte dell'attore del film di Margherita? Non la preferiva per sé?

Nanni Moretti: No, l'attore che doveva interpretare quel ruolo andava bene che fosse straniero, per me mi sono ritagliato la parte del fratello di Margherita.

Quanto è autobiografico il film? E per Giulia Lazzarini (interprete del ruolo della madre), come è stato lavorare con Nanni Moretti?

Giulia Lazzarini: La prima volta che ho incontrato Nanni è stato per il provino del film, ma sono molto amica dell'attrice che interpretava la madre di Nanni in Ecce Bombo. Dopo esserci incontrati, Nanni mi ha proposto di fare un giro sulla Tiberina ["in macchina, non in vespa" dice scherzosamente Moretti, riferendosi al celebre episodio di Caro diario] e ha cominciato a parlarmi del film e di cosa trattasse. Comunque sono stata molto emozionata a lavorare con Nanni.

Nanni Moretti: Giulia aveva paura delle ripetizioni delle scene, credeva che si perdesse la magia, ma per fortuna non è stato così. Sull'elemento autobiografico non so, forse. Mi ritrovo molto nel personaggio interpretato da Turturro e le sue difficoltà nel fare cinema. Nel film mi piaceva inserire elementi che spiazzassero lo spettatore, ad esempio ricordi, sogni, ma soprattutto il senso di inadeguatezza e le preoccupazioni per la figlia che coinvolgono il personaggio di Margherita.

Nel film viene detto per bocca del personaggio di Margherita che "l'attore deve stare accanto al personaggio": perché prendi in giro Bertolt Brecht?

Nanni Moretti: Brecht non c'entra, è che essendo io un attore e regista mi piace lavorare sulla recitazione. E comunque non prendo in giro gli altri; prendo in giro me stesso, che è molto più difficile e sfiancante.

Il personaggio di Margherita quanto è simile a te?

Nanni Moretti: Qualche idiosincrasia e tic è simile, visto che Margherita è una regista, ma è difficile teorizzare sul proprio lavoro.

Margherita Buy: Anche a me è piaciuto interpretare una regista, dirigere gli attori, dire stop... è un potere enorme. Però non mi piace teorizzare sul mio lavoro.

Insieme a La stanza del figlio e Caos calmo, si può parlare di una trilogia del lutto?

Nanni Moretti: Non è voluto, ma certamente il tema della morte è ricorrente nei miei film, ed è un qualcosa con cui si ha a che fare nella vita, e questo film è basato su un'esperienza realmente vissuta.

Quanto sua madre ha influito sulla sua professione?

Nanni Moretti: Mia madre è stata molto importante per me e mi ha sempre sostenuto nel mio lavoro, anche se, devo essere sincero, mi imbarazza un po' parlare di mia madre adesso.

Come mai il finto film al centro di Mia madre è un'opera di tematica sociale così lontana dal tuo cinema?

Nanni Moretti: Volevo che ci fosse uno stacco tra le difficoltà private del personaggio di Margherita e un film solido e strutturato, ma è vero che è lontano dal mio cinema.

Raccontare personaggi affetti da tic ha per te un effetto esorcizzante?

Nanni Moretti: No, quello non c'entra, è solo il mio modo di raccontare film e fare cinema.

Perché non hai interpretato il ruolo del protagonista? E perché la necessità di questo film?

Nanni Moretti: Non ce n'era motivo. Nei miei ultimi tre film i protagonisti sono stati rispettivamente Silvio Orlando, Michel Piccoli e Margherita Buy. Però mi andava che il personaggio principale fosse un regista. Il perché ho fatto questo film lo sapete come funziona... è stato un passaggio, volevo solo raccontare questa storia di lutto.

Nel film ci sono ricorrenze del tuo cinema precedente; si può dire che Mia madre è la summa poetica del tuo lavoro?

Nanni Moretti: Certo che alcune cose tornano, come il motorino, i dolcetti, il ballo; come in passato tornavano altre cose come la scuola o le mense. Ma non è voluto, l'importante è il film nella sua completezza.

Giovedì verrà annunciato il concorso del Festival di Cannes: accetterebbe di più il concorso o andrebbe bene anche il fuori concorso?

Nanni Moretti: Nessun problema, io da Cannes accetto tutto.

Nel film, il personaggio di Margherita dice di sentirsi inadeguata. Anche lei si sente così?

Nanni Moretti: il senso di disagio è una cosa che conosco bene, pensavo che con gli anni passasse e invece no. Comunque sul tema principale, che è sicuramente molto forte, ho cercato di non far prevalere la tematica sul film e le sue componenti come la regia, la scrittura e il cast.

Una domanda per la giovane Beatrice Mancini (interprete di Livia, figlia di Margherita): come è stato lavorare con Nanni?

Beatrice Mancini: È stato fantastico e sorprendente, non me l'aspettavo. E poi Nanni mi ha dato scene che mi rispecchiano, ad esempio la scena in cui il personaggio di Giulia Lazzarini è distesa sul letto l'ho sentita molto perché pochi giorni prima era morta mia nonna.

In Mia madre ci sono molte musiche di repertorio: come mai questa scelta?

Nanni Moretti: Sì, anche in Aprile e nell'episodio della vespa in Caro diario c'erano, ma è una decisione che ho preso così, senza un particolare motivo.

Infine un'ultima domanda: come Margherita nel film, sei riuscito a rompere almeno uno dei tuoi duecento schemi?

Nanni Moretti: Questo non lo so, non sono certo la persona più adatta a rispondere... dovete dirmelo voi se ci sono riuscito.

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