140 – Recensione

Creato il 09 novembre 2013 da Videogiochi @ZGiochi

PC TESTATO SU
PC

Genere: Piattaforma

Sviluppatore: Carlsen Games

Produttore: Carlsen Games

Distributore: Steam

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 16/10/2013

VISITA LA SCHEDA DI 140

Buon comparto audiovisivo Minimale nel level design e nei contenuti

Consigliato a quelli che si vogliono avvicinare al genere... ... Al contrario, quelli più navigati potrebbero non gradire il rapporto qualità/prezzo

Boss di fine livello interessanti

Nemmeno due giorni fa abbiamo recensito Electronic Super Joy, un gioco indie uscito un paio di mesi fa su PC che appartiene a quel filone di titoli che uniscono ad un genere ben definito, spesso e volentieri quello platform, una componente musicale che non funge  solo da colonna sonora ma è parte integrante del gameplay. L’obiettivo finale è quello di amalgamare queste due componenti nel miglior modo possibile in modo da creare esperienze di gioco maggiormente suggestive e coinvolgenti. Il gioco oggetto della nostra recensione fa ovviamente parte di questo indirizzo che da più di un anno a questa parte ci ha regalato diversi prodotti validi. 140, sviluppato da Carlsen Games, un manipolo di sviluppatori tra cui Jeppe Carlsen, conosciuto lead designer di Limbo, vincitore di un paio di premi agli IGF Award 2013, prova ad attirare i giocatori con un mix di musica, colori e piattaforme.

COME UN OROLOGIO SVIZZERO

Il gioco si presenta come un platform 2D, minimalista nell’aspetto e nella forma. Caratteristica questa che si evince fin dall’avvio del gioco che senza un menù o un’usuale interfaccia ci scaraventa direttamente nel mondo composto di forme geometriche perfette, che funge da HUB dove selezionare i livelli di gioco. Questi ultimi sono solo tre, ognuno dei quali si conclude in uno scontro con un boss. Essenziali sono anche i comandi per muovere il poligono protagonista del gioco, che prevedono lo spostamento ed il salto e nulla più. In 140 la meccanica platform è ben realizzata, il salto risponde esattamente ai nostri comandi, il che rende piacevolissima ogni sessione di gioco, mai ostica, fatta di ostacoli da superare attraverso dei salti; per chi infatti è navigato nel genere platform non troverà alcun problema a superare i baratri e raggiungere le diverse piattaforme. Per i novizi del genere, 140 si presta bene ad una prima esperienza grazie alla moltitudine di checkpoint che dividono le varie sezioni del livello e per una difficoltà in linea generale bassa.

Aspetto peculiare del gioco è la musica, innestata in maniera precisa all’interno di ogni livello che prende letteralmente vita, animando piattaforme prima immobili che si muovono a ritmo di musica. Il bello di questo tipo di produzioni – partendo dal presupposto che un minimo la musica vi piaccia – è che laddove la naturalezza con cui affrontiamo qualsiasi ostacolo, affidando tutto all’intuito ed ai riflessi, viene meno possiamo concentrare la piena attenzione sul ritmo della musica e muoverci in perfetta armonia, consci del fatto che il mondo di gioco si muove a tempo. Che poi è proprio il modo in cui questi titoli vanno giocati. Da questo punto di vista 140 fa bene il suo lavoro proponendo melodie dubstep, fatte quindi di bassi, colpi di batteria e suoni elettronici. Questo comparto auditivo, che come detto è anche funzionale al gameplay, viene accompagnato da uno stile visivo che mette a schermo forme geometriche semplici e colori netti, creando immagini psichedeliche coinvolgenti ed a tratti ipnotiche (come contro il boss di terzo livello).

A queste fasi puzzle-platform si contrappongono delle boss fight di fine livello diverse tra loro, ma anche diverse dal gioco stesso. Piacevoli divagazioni che alzano l’asticella della difficoltà in maniera progressiva ed il cui combattimento si divide anche in più sezioni, eccetto che per il primo boss. Purtroppo però i 4,99 euro richiesti da 140 vi ripagheranno con 60/90 minuti di gioco appena, il tempo di superare i tre livelli di gioco. Una volta finiti saranno disponibili nell’HUB di partenza gli stessi livelli visualizzati a specchio, ma con gli sfondi che si colorano di nuove tinte. Inoltre, in tal caso non vi saranno checkpoint e morire significherà ricominciare il livello dall’inizio, facendo di questi livelli extra una sorta di modalità hardcore.

IN CONCLUSIONE
Come giudicare quindi questo titolo? È sicuramente un gioco che consigliamo a quelli che desiderano provare per la prima volta produzioni dalla doppia natura come questa, che presenta fasi platform 2D poco complesse coadiuvate dalla generosa disposizione dei checkpoint ed arricchite da scenari audiovisivi coinvolgenti. Se da un lato quindi il suo essere minimalista lo rende appetibile a quelli appartenenti alla categoria di cui sopra, dall’altro gli utenti più smaliziati non apprezzeranno il semplice level design che compone i tre livelli di gioco – anch’esso minimale, è il caso di dirlo – e la durata un po’ troppo esigua. 140 ha le sue peculiarità e quello che fa lo fa bene, ma le piattaforme digitali oggi hanno nel proprio catalogo più di qualche alternativa che seppur ad un costo leggermente superiore propongono una qualità ed una quantità di contenuti superiore. ZVOTO 6.5
Voto dei lettori7.5
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MINIMALISTA... ANCHE TROPPO COSA SIGNIFICA PER NOI QUESTO VOTO? SCOPRILO LEGGENDO I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE!!!

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