Regia: Mikael Håfström Anno: 2007 Titolo originale: 1408 Voto: 6/10 Pagina di IMDB Pagina di I Check Movies Acquista su Amazon
Fantasmi, spettri, case stregate, paranormale... Tutti ingredienti già assaggiati in varie ricette e che se mescolati male rischiano di avere un gusto soporifero e farci cadere tra le braccia di Orfeo, piuttosto che incuterci timore. 1408 sta a metà strada, non tanto per l'idea (ispirato da un romanzo di Stephen King) quanto per come si svolge e per la bravura di Cusack nei panni del protagonista, che grossomodo riesce a tenere tutta la pellicola sulle proprie spalle. Di poco conto e spessore invece l'apporto dato da Samuel L. Jackson che sì è enigmatico, ma non verrà certo ricordato per questa parte. L'opera è ben strutturata, con solo un intermezzo che lascia il tempo che trova, in un dilagare sempre più prepotente di mistero e pazzia. Sebbene sia quasi interamente girato nell'ambiente chiuso di una camera d'albergo, la scenografia è molto riuscita così come i minimi effetti speciali sempre gradevoli all'occhio. Esperti o meno del brivido non possono che avere il battito accelerato in alcuni frangenti anche se a mio avviso la paura non regna sovrana. In un primo momento siamo tutti scettici e cinici come lo scrittore Mike Enslin, salvo poi ritrovarci a cercare di capire cosa sta succedendo, e se il Male è veramente presente in quella fatidica camera. Interessanti i riferimenti al numero 13, che nei paesi anglosassoni porta sfortuna (sfiga, merda): la stanza 8 è al tredicesimo piano che prende per il numero 14 per scaramanzia. Inoltre 1+4+0+8 fa 13. A parte queste inezie il film si fa guardare piacevolmente senza però strafare: credo sia difficile al giorno d'oggi riuscire a tirare fuori una trama elettrizzante che non ti faccia dormire la notte, se si ispira a storie di fantasmi o al soprannaturale. Più faciel forse con i serial killer o le depravazioni umane.