Il rapporto degli editori – più o meno “grandi” – con gli ebook non è altro che un’espressione del rapporto degli stessi editori con l’orizzontalità della Rete. Ci vanno di mezzo tanti soldi e con gli investimenti non si scherza, è chiaro. Ma se si stenta a capire che la Rete non è solo il luogo della promozione ma anche dell’ascolto, difficilmente si riusciranno a vendere dei prodotti che soltanto in Rete o tramite la Rete si vendono. Chi non sarà capace di ascoltare riuscirà probabilmente a vendere ma soltanto per inerzia. E chi sono io per dirlo, cosa ho fatto per capirlo? Guardo cosa fanno e cosa dicono i lettori in Rete e guardo cosa fanno e cosa dicono gli editori. Tutto qui. Non mi interessa affatto che si legga meglio sull’ereader o su carta: mi interessa cosa cambia.
Nello stesso contesto si potrebbe inserire il rapporto delle stesse aziende con reti sociali “particolari”. Su Facebook gli editori – e ovviamente con Facebook intendo le fanpage aziendali e non altri account più o meno personali o comunque difficilmente tracciabili – fanno cose buone e altre meno buone. Ci sono alcuni atteggiamenti fondamentali che ho provato ad isolare e a sintetizzare in pochi punti. Possono servire da spunto per una riflessione, o anche solo per comprendere qual è la direzione presa.
Ecco cosa propongono (e cosa potrebbero proporre meglio e programmare meglio):
1. Link a recensioni pubblicate su quotidiani online e blog.
2. Registrazioni di passaggi televisivi, booktrailer, video di presentazioni, videorecensioni – talvolta prodotte ad hoc – di librai, blogger, collaboratori e autori legati all’editore o allo stesso autore.
3. Segalazioni di incontri e passaggi televisivi negli aggiornamenti di stato.
4. Creazione di eventi per segnalare incontri pubblici, passaggi televisivi e uscite in libreria.
6. Domande in riferimento al volume in uscita. Case study: Bompiani segnala il volume di Marida Lombardo Pijola, Facciamolo a skuola. Storie di quasi bimbi, tre giorni prima dell’uscita in libreria. Più tardi presenta la copertina senza inserire alcun link. Nel post successivo propone la domanda (servendosi della relativa applicazione): “Pensi che tua figlia o tuo figlio potrebbero vendersi per denaro?”.
7. Citazioni significative tratte dai volumi in uscita postate negli aggiornamenti di stato, o proposte come commento al link che rimanda alla scheda del libro (o alla pagina acquisto su una libreria online o alla relativa scheda su Goodreads o aNobii…).
9. Segnalazione di offerte a cui si può accedere con un codice sconto creato ad hoc per i fan della pagina (e valido per acquistare il volume in una libreria online). Lo sconto proposto è particolarmente significativo e il codice rimane valido per un tempo limitato. Segnalazione di altre offerte destinate ai propri utenti. Case study/1, minimumfax, “offerta tricolore” lanciata il 16/18 marzo 2011: “Compra 150 euro di libri minimumfax, ti regaliamo 150 euro di libri minimumfax”.
10. Invito ad iscriversi alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove uscite, sugli eventi e le promozioni in corso.
12. Segnalazione della pagina Wikipedia (più o meno frequente, spesso contestualmente all’uscita in libreria) degli autori presenti nel proprio catalogo (la stessa pagina potrà essere arricchita e aggiornata con le proprie pubblicazioni); creazione della pagina relativa all’opera pubblicata.
13. Invito a diventare fan di altre pagine amministrate dall’editore (fan page di autori, titoli, eventi).
14. Seganalazione periodica delle schede dei propri volumi presenti nei social networks come Goodreads e aNobii (stimolare i fan a commentare e recensire i volumi che già conoscono: vedi al riguardo il punto 5).