15 cose che gli editori fanno su Facebook

Creato il 31 maggio 2011 da Antonio Maccioni

Il secondo giorno del Salone del libro di Torino – come ricorda QuintadicopertinaLa Stampa pubblicava un articolo nel quale si diceva che il fenomeno degli ebook si è sgonfiato. In risposta si è sostenuto che però quel “muro del pianto” sulle percentuali che non vogliono salire i grandi editori se lo sarebbero costruiti da soli. Si è detto che quegli editori forse non hanno fatto altro che prendere un po’ di testi dal loro sterminato catalogo cartaceo per convertirli e sigillarli con i drm adobe e per prezzarli a qualche euro in meno delle edizioni cartacee. “Forse, per fare una rivoluzione, digitale o meno, bisognerebbe per prima cosa avere il coraggio di salire con i lettori sulle barricate, e mettersi a leggere con loro. Si imparerebbe qualcosa di interessante”.

Il rapporto degli editori – più o meno “grandi” – con gli ebook non è altro che un’espressione del rapporto degli stessi editori con l’orizzontalità della Rete. Ci vanno di mezzo tanti soldi e con gli investimenti non si scherza, è chiaro. Ma se si stenta a capire che la Rete non è solo il luogo della promozione ma anche dell’ascolto, difficilmente si riusciranno a vendere dei prodotti che soltanto in Rete o tramite la Rete si vendono. Chi non sarà capace di ascoltare riuscirà probabilmente a vendere ma soltanto per inerzia. E chi sono io per dirlo, cosa ho fatto per capirlo? Guardo cosa fanno e cosa dicono i lettori in Rete e guardo cosa fanno e cosa dicono gli editori. Tutto qui. Non mi interessa affatto che si legga meglio sull’ereader o su carta: mi interessa cosa cambia.

Nello stesso contesto si potrebbe inserire il rapporto delle stesse aziende con reti sociali “particolari”. Su Facebook gli editori – e ovviamente con Facebook intendo le fanpage aziendali e non altri account più o meno personali o comunque difficilmente tracciabili – fanno cose buone e altre meno buone. Ci sono alcuni atteggiamenti fondamentali che ho provato ad isolare e a sintetizzare in pochi punti. Possono servire da spunto per una riflessione, o anche solo per comprendere qual è la direzione presa.

Ecco cosa propongono (e cosa potrebbero proporre meglio e programmare meglio):

1. Link a recensioni pubblicate su quotidiani online e blog.

2. Registrazioni di passaggi televisivi, booktrailer, video di presentazioni, videorecensioni – talvolta prodotte ad hoc – di librai, blogger, collaboratori e autori legati all’editore o allo stesso autore.

3. Segalazioni di incontri e passaggi televisivi negli aggiornamenti di stato.

4. Creazione di eventi per segnalare incontri pubblici, passaggi televisivi e uscite in libreria.

5. Link ai commenti pubblicati dai lettori nelle pagine dei book networks (più interessanti per l’utente quando vengono proposti con citazione significativa, estratta dal commento del lettore e riproposta come commento al link). Tra i social dedicati ai libri e tra i più diffusi: aNobii, Goodreads, Bookjetty, Weread, Gurulib, Booktagger, Readernaut, Shelfari, LibraryThing.

6. Domande in riferimento al volume in uscita. Case study: Bompiani segnala il volume di Marida Lombardo Pijola, Facciamolo a skuola. Storie di quasi bimbi, tre giorni prima dell’uscita in libreria. Più tardi presenta la copertina senza inserire alcun link. Nel post successivo propone la domanda (servendosi della relativa applicazione): “Pensi che tua figlia o tuo figlio potrebbero vendersi per denaro?”.

7. Citazioni significative tratte dai volumi in uscita postate negli aggiornamenti di stato, o proposte come commento al link che rimanda alla scheda del libro (o alla pagina acquisto su una libreria online o alla relativa scheda su Goodreads o aNobii…).

8. Quiz sui volumi già pubblicati (servendosi della relativa applicazione). Case study: 40k propone alcune citazioni che andranno associate correttamente al libro dal quale sono state estratte (e che dovrà essere scelto tra un numero limitato di alternative). Il gioco viene segnalato ed illustrato in un post ad hoc pubblicato sul blog dell’editore. Per poter giocare è necessario essere fan della pagina; dopo aver totalizzato il 100% delle risposte esatte, è necessario condividere 1) il risultato sulla propria bacheca, 2) una citazione, non contenuta nel quiz, tratta da un libro pubblicato dall’editore.  Le citazioni che ottengono più like, ricevono gratuitamente una nuova uscita.

9. Segnalazione di offerte a cui si può accedere con un codice sconto creato ad hoc per i fan della pagina (e valido per acquistare il volume in una libreria online). Lo sconto proposto è particolarmente significativo e il codice rimane valido per un tempo limitato. Segnalazione di altre offerte destinate ai propri utenti. Case study/1, minimumfax, “offerta tricolore” lanciata il 16/18 marzo 2011: “Compra 150 euro di libri minimumfax, ti regaliamo 150 euro di libri minimumfax”.

10. Invito ad iscriversi alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle nuove uscite, sugli eventi e le promozioni in corso.

11. Link ai post del blog dell’editore. Esistono tipologie differenti di blog, dallo spazio strattamente “promozionale” a quello della ricerca letteraria e del contributo culturale. Case study/1: minimumfax e il blog minima & moralia. Case study/2: Marsilio e Marsilionewsblog. Case study/3: 40k books e 40k blogs.

12. Segnalazione della pagina Wikipedia (più o meno frequente, spesso contestualmente all’uscita in libreria) degli autori presenti nel proprio catalogo (la stessa pagina potrà essere arricchita e aggiornata con le proprie pubblicazioni); creazione della pagina relativa all’opera pubblicata.

13. Invito a diventare fan di altre pagine amministrate dall’editore (fan page di autori, titoli, eventi).

14. Seganalazione periodica delle schede dei propri volumi presenti nei social networks come Goodreads e aNobii (stimolare i fan a commentare e recensire i volumi che già conoscono: vedi al riguardo il punto 5).


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