15 Cose Sugli Inglesi Che Gli Italiani Non Capiscono

Creato il 21 maggio 2014 da Acrossthechannel

Ecco una personale lista che, dopo 5 anni oltre Manica e parecchi ospiti italiani, mi sono permesso di stilare. 15 cose sugli inglesi che gli italiani non capiscono. Non in ordine d’importanza, of course. Se ve ne vengono in mente altre, lasciate un commento in fondo.

1. La mancanza di bidet nel bagno. Non c’è stato ospite che mi sia venuto a trovare (ma sono sicuro che lo stesso vale per tutti i miei connazionali che hanno messo piede sull’isola per la prima volta) e che dopo aver visitato il mio bagno,  non abbia chiesto: ma non c’è il bidet, come fanno? Occhi sgranati. Al che io indico loro il ripiano sopra gli asciugamani dove tengo le salviettine umidificate e questi mi guardano come se avessi consigliato loro di detergersi le terga con della carta vetrata cosparsa di sale.

2. Lasciare il sapone sui piatti senza risciaquarli. Qualcuno dice trattasi solo di pigrizia d’oltre Manica. Qualunque sia il motivo, questa è un’abitudine che fa letteralmente arricciare lo stomaco a chiunque sia nato e cresciuto sulla penisola.

3. Moquette ovunque. Ci sarà un motivo se il 98% delle case inglesi hanno la moquette e in italia solo il 2% (Fonte “1,227 Facts To Blow Your Socks Off). La moquette non la capiamo! Perché investire in qualcosa che ha degli alti costi di mantenimento e diventa una culla di acari giganti? Sono convinto che tante amicizie oltre Manica vanno a rotoli per un bicchiere di vino rosso fatto cadere accidentalmente durante una cena.

4. La moquette in bagno. Devo aggiungere altro? Questo fa schifo, più del sapone lasciato sui piatti.

5. Disporsi in una fila ordinata per salire sull’autobus. Disporsi in una fila ordinata per tutto! Obiettivamente, l’ordine è una delle cose che rende questo Paese più vivibile e che ti permette di lasciare un ufficio postale o scendere da un mezzo pubblico senza aver dovuto sgomitare e imprecare con altre 100 persone. Ok, questo ve lo concedo. Ma non nascondo che l’ossessione per le file che c’è qui a volte mi inquieta.

6. Il burro. L’uso smisurato di burro che si fa in questo Paese è destabilizzante per noi italiani. Il burro qui diventa l’ingrediente base e principale per qualsiasi ricetta, sia anche un bicchiere d’acqua e bicarbonato. Spalmare qui è la regola, non importa cosa, non importa su cosa ma basta che si spalmi.

7. Le donne a piedi nudi per le strade di Soho il sabato sera. No davvero, questo fa schifo. Più del sapone sui piatti e della moquette in bagno. 

8. La marmite, l’ho provata ben due volte, pensando che la prima non l’avessi capita. Eppure niente, c’è sicuramente qualcosa di radioattivo in quella sostanza, quasi chernobyliano (ma fa meno schifo della moquette in bagno).

9. Lo humour inglese. Esiste e ne ho la prova. Un inglese vi dirà “Bella maglietta” esattamente con lo stesso tono e la stessa cadenza, sia se volesse intendere “Bella maglietta, ne voglio comprare una uguale!” oppure “Bella maglietta… Ne devo comprare una solo per vomitarci sopra e vedere se ne esce migliorata”. Le cose si complicano quando a parlare è il vostro capo che commenta il lavoro svolto e voi passate le tre ore successive a chiedervi cosa volesse dire veramente.

10. Buon pomeriggio. Salutare qualcuno dicendo “Buongiorno” dopo le 12 (fossero anche le 12.05, non scherzo) rappresenta una delle cadute di stile peggiori che si possano compiere nella vita sociale inglese. Dopo le 12 si dice buon pomeriggio. Se sbagli, il “Buon pomeriggio” di risposta sarà secco, scandito, atono. La correzione più velatamente palese che ci possa essere. L’umorismo britannico non lascia dubbi in questi casi. Neanche la risposta che un qualsiasi italiano darebbe lascerebbe dubbi…

11. Pagare da bere a tutti. Dalle mie parti si fa alla romana, ognuno paga per se e che dio benedica questa usanza! Qui non c’è serata che non si esca da un pub senza aver pagato un giro di almeno 4 persone. Se si è fortunati (e si regge l’alcol) allora vuole dire che a turno ognuno pagherà il debito, e quindi pronti a buttare giù quattro pinte. Ma se si sta con gente che poi scompare dopo la prima pinta allora avremmo imparato la lezione.

12.Bambini a gambe scoperte d’inverno. Dicono che gli italiani siano ipocondriaci per natura e le nostre mamme siano convinte che un semplice spiffero (il famoso colpo d’aria) possa letteralmente ucciderti. Grande è lo shock nel vedere gli infanti inglesi uscire la mattina presto in dicembre per andare a scuola con su una gonnellina o pantaloncini fino al ginocchio e nulla che copra le povere gambe gnude.


13. Come stai? Mettiamola così: noi italiani siamo portati a fare domande solo se davvero ci interessa la risposta. Altrimenti evitiamo. Per questo motivo non capiamo (e a volte non sopportiamo) il continuo ripetersi di “How are you?” venti volte al giorno (spesso più volte dalla stessa persona) e il “Plans for the weekend?” non appena arriva il venerdì. A nessuno interessa, quindi perché chiedere?

14. Scappare fuori in infradito (sia anche dicembre) non appena si intravede una giornata di sole pieno. O meglio, questo non lo capiscono gli italiani che non hanno mai vissuto in Inghilterra. Noi ammanicati lo capiamo molto, molto bene.

15. Il lavandino del bagno con due rubinetti. Questo davvero è uno dei misteri mai svelati del Regno Unito. Non importa da quanto tempo viviate in questo Paese, non importa da dove veniate. La domanda sarà una: nel 21esimo secolo, perchè continuare a montare due rubinetti sul lavandino se poi l’alternativa è o lavarsi le mani con acqua gelida o provocarsi ustioni di 5 grado?


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