Ha spiegato quali sono i riti e i gesti, che sono le fondamenta della Cupola italo-americana. Ha reso più di un attore, un fenomeno stellare. Tutto questo ha fatto Mario e anche di più.
Figlio di un emigrato italiano, impiegato presso le ferrovie, Mario capisce subito che la sua strada è un’altra, bighellonando fra le biblioteche pubbliche di quartiere, e scoprendo così il suo mondo: la letteratura. Sopravvissuto indenne alla seconda Guerra Mondiale, quando torna in patria consegue la laurea universitaria e lavora come giornalista freelance.
Nel 1969 pubblica quello che sarà il romanzo che lo consacrerà : Il Padrino.
Non solo Mario, deve la sua fortuna a questo best seller, ma anche Marlon, Al, e Robert…. Ebbene si, se non fossero esistite quelle splendide pagine di vita mafiosa, nessuno di quei mostri sacri, forse avrebbe ottenuto il successo che meritava.
Mario seguirà più volte lo stesso filone, e non a caso pubblicherà anche il Siciliano – altro best seller che ha dato fama al tenebroso Christopher Lambert. Insomma che parlasse della sua amata patria lontana, o che spiegasse i rapporti omertosi in America, Mario ha cercato di “spiegare” la malavita siciliana, cercando a volte di sottolineare come rispetto e onore, fossero doti necessarie per poter essere un Don. Diciamola tutta, la nostra percezione giustamente ce li fa immaginare come belve inferocite atte a sopraffare i più deboli, con metodi disumani.
Quello che forse ai più sfugge, è che Puzo ha prestato la sua penna anche alla scenografia di altri due capolavori, del genere action-fantasy in questo caso, Superman I e Superman II.
Ora potrete non essere fan dei Corleone, ma provate a dirmi che nessuno di voi non avrebbe voluto vestire i mitici panni di Kal-El! Altra cosa buffa pensare che anche in questo caso, il capostipite fosse interpretato da Marlon Brando… proprio vero, quando hai stoffa, poco importa se infili del cotone in bocca per una parlata bofonchiata o indossi una tuta lamè, quello che conta è lo spessore del personaggio.
MARIO PUZO E’ NATO A NEW YORK IL 15 OTTOBRE 1920, SOTTO L’EQUILIBRISTA SEGNO DELLA BILANCIA