150

Creato il 17 marzo 2011 da Gloutchov

foto:flickr

L'Italia. Oggi si festeggia un anniversario importante: i 150 anni dell'Italia così come la conosciamo. Un'Italia che, in realtà, di anni ne ha molti di più. Culla della civiltà occidentale, l'Italia è stato il fulcro di un impero che ha unito l'intera Europa per un periodo di tempo incredibile e molto meglio (per certi versi, di come si stia facendo oggi grazie al Trattato di Maastricht). Un paese che ha tracciato strade, diffuso cultura, costruito ponti, scatenato guerre, unito popoli... Un paese che ha illuminato il mondo. Un paese di esploratori, di navigatori, di inventori... Un paese che ha saputo reinventarsi dalle proprie radici ogni volta. Un Impero divisosi in città stato e poi ricostituitosi in una unità nazionale solo centocinquanta anni fa... nel 1861.
Ero ancora uno studente quando Bennato uscì con la sua Ok Italia. Ricordo che quel brano ci faceva venire i brividi. La cantavamo seduti sul muretto, fuori da scuola, durante l'intervallo. Parole che, penso, ancora oggi descrivano il nostro paese per ciò che è... sinuoso, sexy la sera, incostante, dolce, perverso, pieno di promesse, un passo di danza, che si muove lenta e si lascia guardare...


Siamo nel 2011 e l'Italia è proprio così. Una nazione di rivoluzionari da Bar (come ho sentito dire in radio), che quando viene l'ora di cena si va tutti a casa a riempirsi la pancia e a guardare la partita. Il paese dove la parola sport è da abbinare solo al calcio, mentre le altre discipline sono delle Cenerentola che mostrano guizzi di popolarità solo in occasioni di eventi quali olimpiadi e mondiali. Paese patria della cultura, che probabilmente crede di averne anche troppa, visto che maltratta le scuole, i monumenti, e ha un bassissimo tasso di popolazione che legge, va al teatro, va al cinema e comunque un popolo di scrittori, perché non c'è un italiano che non abbia nel cassetto una storia da raccontare. Popolo allegro, chiassoso, riconoscibile in ogni angolo del globo. Popolo generoso, ma allo stesso tempo chiuso in sé stesso. Capace di donare l'anima per uno Tsunami che ha travolto l'Indonesia, e altrettanto capace di far lavorare in nero, sottopagato, e persino maltrattato, un immigrato indonesiano  magari venuto qui da noi in cerca di speranza.Popolo che brucia le bandiere e vuole separarsi dagl'altri... perché le radici dei comuni sono forti, e il campanilismo è grande. Ma poi, alla fine, di questo federalismo si parla da decenni, e non si è fatto nemmeno un passettino significativo in avanti. Paese dove si temono i comunisti che mangiano i bambini, ma si fa comunella con l'amata Russia che ci fornisce il Gas. Paese delle camicie verdi, rosse, anche nere... ma per lo più le camicie sono azzurre, da impiegato, perché nonostante i nostri credi, ognuno di noi fa il proprio lavoro.E' il paese dei generosi in situazioni tragiche, il paese dei turisti sui luoghi del delitto, il paese delle grandi opere ferme a metà, e della Salerno-Reggio Calabria, che probabilmente sarà un cantiere anche quando la Sagrada Familia sarà ultimata. Il paese in cui a fare giustizia sono il Gabibbo, Le Iene e Striscia la Notizia, perché i magistrati si trovano invischiati in questioni di veline, politica, e case regalate. Il paese dei "ma va là!", dei "capra! capra! capra!". L'Italia è il paese dove bisogna stare attenti anche a esultare dopo un Gol ai mondiali, perché si rischia di trovarsi schierati politicamente senza accorgersene. Il paese dei partiti dal 5% che vogliono fare la differenza. Il paese che va riformato, ma mai viene realmente riformato. Il paese delle eterne promesse. Il paese dei balocchi, o la Terra dei Cachi.



Eppure tutti ce la invidiano questa Italia. Perché tutte le nostre differenze, tutte le nostre incongruenze, hanno formato un paese unico e inimitabile. Diverso in ogni suo angolo, diverso nei cibi, nelle abitudini, nei dialetti, nel modo di pensare, nelle bellezze, nella musica, nella cultura, nel cibo (l'ho già detto vero?), nel divertimento, in tutto e per tutto. L'Italia è un universo in miniatura. C'è una ricchezza intrinseca in questo paese che in nessun altro luogo è mai stata possibile. Siamo unici, tanto che siamo l'unica nazione perfettamente riconoscibile dallo spazio. Noi siamo "lo stivale". La repubblica che è stata capace di riaccogliere nel suo abbraccio i Re e le regine che furono cacciati con il crollo della monarchia. Un paese ancora minorenne, che ha ancora molto da imparare, ma che tanti guardano con curiosità e affetto.Siamo divertenti, inconcludenti, allegri, scanzonati... forse poco seri. Ma non possiamo essere perfetti. Siamo Italiani, un popolo che bistratta il proprio paese fino a che non va all'estero... e in quel preciso momento diventa nazionalista convinto, fiero del tricolore, delle sue origini. Popolo che non può fare a meno di un piatto di spaghetti, ma che non disdegna il sushi. Popolo che canta, si lamenta, si dibatte, ma non cambia. Perché nonostante lo scorrere del tempo, l'Italia è l'Italia, il paese delle Mezze Verità.



E' il paese della Mafia, della Camorra, dell'Andrangheta. E' il paese delle inchieste. E' il paese dei tagli. E' il paese delle tasse. Il paese delle chiacchiere in piazza, delle chiacchiere al bar, del Pignoletto, del Negroni, dello Spritz, del Caffé e del Capuccino. Un ecosistema a forma di stivale pieno di difetti, ma con grandi risorse. Il paese degli esperti: siamo tutti esperti di vela quando osserviamo Azzurra, Luna Rossa, o Mascalzone Latino; siamo tutti esperti di energie alternative quando si avvicina il referendum; siamo esperti di calcio... siamo un popolo di allenatori incompresi. E' il paese degli scioperi della fame, delle proteste sui tetti, dei musei chiusi, dove con la Divina Commedia non si campa.
E Buona Notte all'Italia, con i buoni propositi e i grandi progetti. Paese che pensa al futuro senza mai gettare le basi per un buon futuro. Paese dell'oggi, con un occhio di riguardo allo "ieri", dove ci si fraintende e ci si comprende sempre e solamente a metà. Paese di tifosi, di separatisti, di comunisti, di padani, di interisti e juventini. Un paese che offre mille opportunità, specie se si pensa solo ai propri affari. Il paese che tutti si vogliono fare, persino gli americani, che vengono qui e ci comprano pezzo dopo pezzo, a forza di ville in Toscana o su quel ramo del lago di Como.



E comunque questa Italia a me piace. Perché mi rende nervoso. Perché c'è sempre da discutere. Perché è viva e in fermento, anche se non combina quasi mai qualcosa di buono. E' il paese delle insicurezze. Il paese dei Bamboccioni. Il paese di chi si approfitta, e anche il paese di chi fa il lavoro per due. E' il paese dei pianisti; il paese dei tronisti; il paese delle Veline, ma anche delle Velone. In Italia c'è tutto, e non c'è niente; come il suo sito ufficiale, che credo tutti quanti ricordiamo quanta fatica ha fatto a sorgere. 
A ogni modo, ciò che mi piace di questo paese, è che ovunque vada nel mondo, prima o poi mi trovo di fronte a un ristorante dal cui interno fuoriesce questa canzone:



Buon Anniversario, cara Italia.


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