Ricercatori dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente (IREA) hanno ottenuto un sensibile miglioramento nella mappatura delle deformazioni della superficie terrestre grazie ai dati acquisiti dal nuovo satellite europeo Sentinel-1A, in orbita da un anno. Il risultato, che apre nuove prospettive al monitoraggio di terremoti e vulcani, è stato recentemente riportato sul sito dell'Agenzia Spaziale Europea
"Il nostro studio - spiega il direttore dell'IREA Riccardo Lanari - dimostra chiaramente che possiamo drasticamente aumentare la copertura spaziale delle mappe di deformazione, in termini di densità dei pixel studiati, in confronto ai risultati ottenuti con le precedenti generazioni di sistemi SAR come ERS ed Envisat."
Il risultato è stato raggiunto grazie all'utilizzo della tecnica messa a punto dai ricercatori dell'IREA nota come SBAS (Small BAseline Subset), che consente di generare mappe di velocità media di deformazione e di seguire l'evoluzione temporale degli spostamenti di singoli punti.
Già largamente utilizzata a livello internazionale, questa tecnica sta ottenendo un interesse sempre più crescente. Ciò è dimostrato, per esempio, dal grande utilizzo della versione di SBAS presente nel portale Grid Processing On Demand (GPOD) del Geohazards Exploitation Platform (GEP) dell'ESA, che consente agli utenti di eseguire, in modo automatico e attraverso un'interfaccia user-friendly, analisi avanzate delle deformazioni della superficie terrestre su dati ERS ed ENVISAT, e nell'immediato futuro anche Sentinel-1.
"La possibilità di accedere in modo aperto e gratuito ai dati SAR del satellite Sentinel-1A, caratterizzati da una vastissima copertura della superficie terrestre, apre nuove prospettive per gli scenari di protezione civile", fa notare Michele Manunta, ricercatore IREA. "Per esempio, potremmo già produrre, in un contesto operativo, misure di deformazione superficiale dell'intero territorio italiano".
La capacità di rilevare le deformazioni superficiali sarà ulteriormente migliorata dalla disponibilità del nuovo satellite Sentinel-1B, il cui lancio è previsto nel 2016, che ridurrà il tempo tra due passaggi del satellite nella stessa orbita da 12 a 6 giorni.
Fonte: CNR