Ancora una volta è un profumo a trasportarmi con sé nel tempo. Ne immagino il colore, rosso. È rossa e profumata una falda di peperone adagiata su una griglia. In cucina sopra il piccolo tavolo un neon acceso. Fuori è buio ormai e fa freddo… Alle finestre svolazzanti tende leggere e trasparenti con un piccolo bordo rosso. Fuori il bucato appena steso al balcone si muove appena e se esci una serie di menù investono le tue narici. Seduto alla sedia appoggiata alla parete nelle sue pantofole con l’interno foderato in pelo racconta di politica, di tempo, di quadri, di malanni. In piedi al tavolo con le mani abili affetta verdure, impiatta crescenza, riempie d’olio una piccola bottiglietta rovinata e grattuggia formaggio da mettere a tavola.
Alla parete un calendario e una foto di un piccolo sorridente con una felpa verde. Quante lacrime per scattare quella foto. Non è cambiato affatto quel piccolo nella felpa verde.
Nella stanza accanto un televisore è già sintonizzato sul canale preferito e al tavolo tutto è preparato per la cena.
Li guardo oggi, a migliaia di anni luce da com’ero e vorrei sentirlo ancora quel profumo. Nonostante tutto.