16 Pomeriggio: Pranzo, lavoro e cena

Creato il 16 marzo 2012 da Newfractals @NewFractals

Continua il Viaggio nel Paese del Sol Levante

Se siete interessati soprattutto ai dettagli turistici potreste voler leggere il resoconto della mia mattinata, con la visita ad un tempio e ad una ricchissima collezione privata di bambole antiche.

D’ora in poi a pranzo mangeremo dei bento, ovvero delle “lunch box” che un tempo venivano preparati in casa ma che ormai si possono trovare in vendita un po’ dappertutto verso l’ora di pranzo… Originariamente avremmo dovuto cucinare noi, ma i gruppi lavoreranno spesso separatamente e sarebbe difficile organizzare il tutto, con conseguenti perdite di tempo. Visto che comunque i bento rimangono pasti buoni e molto a buon mercato, bento sia! Io non posso che esserne felice, è un’esperienza che di sicuro mi aiuterà ad orientarmi fra i vari tipi di cibo giapponese una volta finito il campo.

Dopo il lavoro di montaggio di ieri sera, oggi ci aspettavano incarichi fisicamente più leggeri. Prima un lavoro di “PR”, andare a fare pubblicità al festival in una scuola. Abbiamo dovuto inventarci in 30 minuti qualcosa da fare con dei bambini delle elementari per circa 5 minuti.

Una nota sulle scuole giapponesi. Chi legge abbastanza manga lo sa, ma vederlo nella pratica è un’altra cosa: fin dalle elementari i bambini si occupano della pulizia dell’edificio scolastico. Abbiamo proprio visto un bambino, con secchio e straccio, che lavava una parte del corridoio (va ricordato che i pavimenti sono già di per sé molto puliti, visto che ci si leva le scarpe all’ingresso della scuola). Fa uno strano effetto.
A parte l’effetto estraniante, però, mi è venuto da pensare che non sia una cattiva usanza: da un lato si impara fin da piccoli qualcosa di utile, partendo da lavori umili, ma non faticosi; dall’altro, penso sia qualcosa che insegna ad avere un certo rispetto per il posto in cui si vive, non dandone per garantita la pulizia, ma avendo fin da subito chiaro che se qualcuno sporca, qualcun altro deve poi pulire.

Alla fine gli abbiamo fatto cantare la versione giapponese di “Twinkle twinkle, little star” (Kira kira, ikure) per poi insegnare loro la prima strofa in inglese. Ma la cosa che gli è veramente piaciuta sono state le presentazioni: tutti noi stranieri ci siamo presentati nella nostra lingua madre (italiano, coreano, tedesco e estone), mentre la capo gruppo, giapponese, ci “traduceva” (sapendo già che stavamo dicendo solo nome e paese di provenienza e conoscendoli): questo trucco ha entusiasmato i bambini, soprattutto perché non sapevano che ci sarebbe stata una traduzione. Sono stata la prima straniera a parlare e quando hanno sentito l’italiano hanno spalancato gli occhi stupiti e un po’ preoccupati, per ridere felici quando hanno sentito la traduzione. Da quel momento in poi è partito il gioco di indovinare da dove venissero gli altri stranieri prima che venisse fatta la traduzione.

Tornati al campo base ci siamo messe a disegnare cartelloni con varie informazioni su spettacoli e orari del festival (ovviamente in giapponese, quindi non ho chiare idee sul contenuto) fino a sera.

Ci vorrà un po’ per finirli, anche perché lo faremo in mezzo a molte altre attività di preparazione per il festival. Dalla riunione di stamani con il responsabile dell’organizzazione del festival, un uomo che lavora per molte NGO, con particolare riguardo agli eventi per bambini, si sono capite le reali dimensioni del festival, che richiamerà gente da buona parte del Giappone ed in cui si esibiranno persone provenienti da tutto il mondo (emblematico il caso di un uomo di colore originario del Sudafrica, che ha dovuto continuare il suo lavoro in Canada per colpa dell’apartheid).

Per concludere la giornata la maggior parte dei volontari sono andati a rilassarsi in un onsen (questa zona è famosa per gli onsen, le terme giapponesi), mentre io ed altri due restavamo per preparare la cena. Oggi cena italiana: spaghetti al sugo di pomodori con melanzane e pomodorini freschi… Considerando le premesse, non mi è venuto affatto male! (Eh, sì, quando torno in Italia ritaglio la foto per togliere il dito…). Domani cena coreana… Dopotutto in campo è internazionale!


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