Continua il Viaggio nel Paese del Sol Levante
Se siete interessati soprattutto ai dettagli turistici potreste voler leggere il resoconto della mia mattinata, con la visita ad un tempio e ad una ricchissima collezione privata di bambole antiche.
Dopo il lavoro di montaggio di ieri sera, oggi ci aspettavano incarichi fisicamente più leggeri. Prima un lavoro di “PR”, andare a fare pubblicità al festival in una scuola. Abbiamo dovuto inventarci in 30 minuti qualcosa da fare con dei bambini delle elementari per circa 5 minuti.
Una nota sulle scuole giapponesi. Chi legge abbastanza manga lo sa, ma vederlo nella pratica è un’altra cosa: fin dalle elementari i bambini si occupano della pulizia dell’edificio scolastico. Abbiamo proprio visto un bambino, con secchio e straccio, che lavava una parte del corridoio (va ricordato che i pavimenti sono già di per sé molto puliti, visto che ci si leva le scarpe all’ingresso della scuola). Fa uno strano effetto.
A parte l’effetto estraniante, però, mi è venuto da pensare che non sia una cattiva usanza: da un lato si impara fin da piccoli qualcosa di utile, partendo da lavori umili, ma non faticosi; dall’altro, penso sia qualcosa che insegna ad avere un certo rispetto per il posto in cui si vive, non dandone per garantita la pulizia, ma avendo fin da subito chiaro che se qualcuno sporca, qualcun altro deve poi pulire.
Tornati al campo base ci siamo messe a disegnare cartelloni con varie informazioni su spettacoli e orari del festival (ovviamente in giapponese, quindi non ho chiare idee sul contenuto) fino a sera.
Ci vorrà un po’ per finirli, anche perché lo faremo in mezzo a molte altre attività di preparazione per il festival. Dalla riunione di stamani con il responsabile dell’organizzazione del festival, un uomo che lavora per molte NGO, con particolare riguardo agli eventi per bambini, si sono capite le reali dimensioni del festival, che richiamerà gente da buona parte del Giappone ed in cui si esibiranno persone provenienti da tutto il mondo (emblematico il caso di un uomo di colore originario del Sudafrica, che ha dovuto continuare il suo lavoro in Canada per colpa dell’apartheid).