L’Ucraina non è riuscita a pagare le rimanenti forniture di gas pregresse (quasi 2 mld di dlr) alla Russia entro la scadenza del 16 giugno per cui, come ha annunciato il portavoce di Gazprom, Serghei Kupriyanov, verrà venduto al paese di Kiev solo gas pagato in anticipo.
Kupriyanov ha ribadito che il gas russo continuerà ad essere venduto come da contratto agli altri paesi europei alle condizioni di sempre (circa 130 mld di dlr all’anno per l’Europa continentale), ma c’è ora il rischio che gli ucraini “spillino”, come già è avvenuto in passato, il carburante dalla conduttura diretta verso occidente.
Attraverso l’Ucraina passa il 15 per cento del gas russo diretto in Europa, mentre altri paesi hanno da tempo adottato un sistema di approvvigionamento misto: per l’Italia il maggior fornitore è l’Algeria (32%), quindi la Russia (28%), i Paesi Bassi (5,3%), la Norvegia (3,3%), la Libia (5,1%) e il 25,6% da altri paesi.
La Naftogaz ucraina deve alla Russia un totale di 4,45 mld di dlr, di cui 1,45 per le forniture di novembre e dicembre 2013 e 3 miliardi per aprile-maggio di quest’anno; non è stato trovato un accordo nonostante la mediazione europea e l’apertura dei giorni scorsi di Vladimir Putin: la Commissione ha proposto un compromesso, accettato da Kiev, di due diversi prezzi, ovvero di 300 dollari per 1000 metri cubi per l’estate e 385 dollari per l’inverno; la Gazprom ha rifiutato, esigendo il pagamento per le forniture pregresse e un prezzo futuro di 385 dollari, senza sconti estivi.
Fonte: Notizie Geopolitiche
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