Prima della sfida a Diamanti e soci ci sarà da far visita, giovedì 31 ottobre, alla capolista Roma nel posticipo del decimo turno all’Olimpico. Una sfida quasi proibitiva: pensare in questo momento di fare risultato in casa di una Roma che ha vinto tutte e nove le partite fin qui disputate in campionato, segnando 23 gol e subendone soltanto uno (contro i 7 gol realizzati e i 17 subiti dal Chievo) appare follia pura, ma il calcio, si sa, è strano e nel più classico dei testa-coda può accadere di tutto. Anche un cosiddetto “miracolo”, anche se ad onor del vero di Santi, fino a questo momento, il Chievo non ne ha avuti troppi. Anzi. Una gita nella Capitale, quella dei gialloblù, che in qualche modo preparerà la ben più importante sfida del Dall’Ara di quattro giorni dopo. Quella sarà il vero spartiacque della stagione dei gialloblù. Contro un Bologna in difficoltà (anche se in timida ripresa, dopo il successo contro il Livorno di domenica scorsa) sarà a tutti gli effetti un match da “mors tua vita mea” e il Chievo non potrà più appellarsi agli episodi sfortunati (che pur ci sono stati) e arbitrali (clamoroso l’errore contro la Juventus che ha negato un gol regolare a Paloschi e il rigore non dato a Catania per un fallo apparso evidente di Legrottaglie su Pellissier…episodi che, è giusto dire, avrebbero potuto cambiare, anche se leggermente, la stagione del Chievo).
180 minuti per non morire (sportivamente parlando), dunque. Sannino ha ancora l’occasione per dimostrare tutte le sue capacità di motivatore e non solo. In bocca al lupo, Mister.
Ernesto Kieffer
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