Ciao a tutti, rieccomi qui a raccontarvi la mia vita…purtroppo non riesco ad aggiornare il blog frequentemente perché gli esami si avvicinano e per chi avrà a che fare un giorno con pazienti iperaggiornati e pieni di domande occorre studiare, ma a Carrie non dispiace perché come ho già detto lo fa volentieri.Allora dove eravamo rimasti? Ah si…era il periodo tra fine Luglio e Agosto 2008, eravamo distanti chilometri non per nostra volontà, ma solo per seguire le rispettive famiglie. Ci sentivamo ogni giorno,ogni ora era quella buona per scambiarci qualche chiacchiera ed aumentare la voglia di vederci e fomentare la nostra passione. Ricordo che quell’anno feci una crociera insieme ai miei e che,gironzolando per la nave, avevo scoperto il ponte 7: era il ponte su cui si faceva jogging ed essendo comunque lo spazio molto limitato per chi in genere si dedica a questo sport, era quasi sempre deserto. Ogni giorno verso il tramonto andavo là e attendevo la sua chiamata costante e col mare davanti il tempo scorreva finchè le lancette dell’orologio non mi riportavano alla monotonia di quella vacanza. Forse è questo il motivo per cui ancora oggi odio andare in crociera, lì il tempo scorre molto lentamente e noi invece proprio allora avevamo urgenza che il tempo passasse il più velocemente possibile. S. diceva di non vedere l’ora di rincontrare Carrie e lei desiderava tanto che quei baci e quelle affettuosità che si scrivevano per messaggio diventassero realtà. Il 17 Agosto scesi dalla nave ed ero felice come se fosse quello il giorno d’inizio della mia vacanza. S. era già a Foggia e mi aspettava. Solo due giorni dopo sarebbe iniziata per me la storia più bella,spensierata e incasinata della mia vita. Era il pomeriggio del 19 Agosto, invento una balla per uscire,anche lui questa volta inventa una balla perché la famiglia era tornata al completo dalle vacanze, mi viene a prendere di nuovo con la sua macchina e gironzoliamo per una città in cui si sente ancora la scia di un’estate quasi agli sgoccioli e noi non potevamo chiedere di meglio che evitare gli occhi addosso di gente che non avrebbe compreso ciò di cui neanche noi eravamo ancora coscienti. Quel pomeriggio Carrie era molto “borghese” nel suo abbigliamento, come la definisco io: pantalone beige, magliettina bianca con manica corta a sbuffo, mocassino basso ,una delle tante Alviero Martini sotto braccio e quel tocco di abbronzatura che le arricchiva la pelle. Appena entro nella sua Toyota lo trovo più bello di prima e lo abbraccio….d’altronde tutte quelle chiacchiere che ci eravamo scambiati in quei giorni ci avevano unito ancora di più. Continuiamo a parlare un sacco, sono sempre la solita logorroica mi dico… A un certo punto S. ferma la macchina, dicendomi che non ce la fa più, che ha bisogno di stringermi ed io in quel momento sono più agitata che mai: mi avvicina a lui, mi ritrovo avvolta dalle sue braccia ed è stato così naturale scambiarci quel primo bacio che da tempo ormai entrambi desideravamo. Se oggi ripenso a quel bacio lo vedo molto frettoloso,furtivo, come se Carrie ed S. volessero prendere l’uno l’essenza dell’altro tutto in quel momento di piacere, le nostre labbra erano come legate da una strana forza,la sua lingua accarezzava la mia e finalmente potavamo assaporare e gustare i nostri sapori prima che con lui imparassi a conoscere tanti altri sapori. S. non sapeva dove mettere le sue mani, mi accarezzava tenendole sopra la maglietta e solo in seguito mi ha raccontato che era anche lui molto imbarazzato e che non sapeva fino a che punto si sarebbe potuto spingere. Con quel bacio abbiamo iniziato a conoscere la nostra intimità e devo dire che i nostri incontri successivi sono stati sicuramente piùbelli. Mi ha riaccompagnato a casa ed ero felice e adrenalinica come non lo ero mai stata in vita mia, prima di salire ancora qualche bacio e poi tre giri di isolato in cui chiamo la mia migliore amica al telefono: “Ci siamo baciati ed è stato bellissimo”.
Ciao a tutti, rieccomi qui a raccontarvi la mia vita…purtroppo non riesco ad aggiornare il blog frequentemente perché gli esami si avvicinano e per chi avrà a che fare un giorno con pazienti iperaggiornati e pieni di domande occorre studiare, ma a Carrie non dispiace perché come ho già detto lo fa volentieri.Allora dove eravamo rimasti? Ah si…era il periodo tra fine Luglio e Agosto 2008, eravamo distanti chilometri non per nostra volontà, ma solo per seguire le rispettive famiglie. Ci sentivamo ogni giorno,ogni ora era quella buona per scambiarci qualche chiacchiera ed aumentare la voglia di vederci e fomentare la nostra passione. Ricordo che quell’anno feci una crociera insieme ai miei e che,gironzolando per la nave, avevo scoperto il ponte 7: era il ponte su cui si faceva jogging ed essendo comunque lo spazio molto limitato per chi in genere si dedica a questo sport, era quasi sempre deserto. Ogni giorno verso il tramonto andavo là e attendevo la sua chiamata costante e col mare davanti il tempo scorreva finchè le lancette dell’orologio non mi riportavano alla monotonia di quella vacanza. Forse è questo il motivo per cui ancora oggi odio andare in crociera, lì il tempo scorre molto lentamente e noi invece proprio allora avevamo urgenza che il tempo passasse il più velocemente possibile. S. diceva di non vedere l’ora di rincontrare Carrie e lei desiderava tanto che quei baci e quelle affettuosità che si scrivevano per messaggio diventassero realtà. Il 17 Agosto scesi dalla nave ed ero felice come se fosse quello il giorno d’inizio della mia vacanza. S. era già a Foggia e mi aspettava. Solo due giorni dopo sarebbe iniziata per me la storia più bella,spensierata e incasinata della mia vita. Era il pomeriggio del 19 Agosto, invento una balla per uscire,anche lui questa volta inventa una balla perché la famiglia era tornata al completo dalle vacanze, mi viene a prendere di nuovo con la sua macchina e gironzoliamo per una città in cui si sente ancora la scia di un’estate quasi agli sgoccioli e noi non potevamo chiedere di meglio che evitare gli occhi addosso di gente che non avrebbe compreso ciò di cui neanche noi eravamo ancora coscienti. Quel pomeriggio Carrie era molto “borghese” nel suo abbigliamento, come la definisco io: pantalone beige, magliettina bianca con manica corta a sbuffo, mocassino basso ,una delle tante Alviero Martini sotto braccio e quel tocco di abbronzatura che le arricchiva la pelle. Appena entro nella sua Toyota lo trovo più bello di prima e lo abbraccio….d’altronde tutte quelle chiacchiere che ci eravamo scambiati in quei giorni ci avevano unito ancora di più. Continuiamo a parlare un sacco, sono sempre la solita logorroica mi dico… A un certo punto S. ferma la macchina, dicendomi che non ce la fa più, che ha bisogno di stringermi ed io in quel momento sono più agitata che mai: mi avvicina a lui, mi ritrovo avvolta dalle sue braccia ed è stato così naturale scambiarci quel primo bacio che da tempo ormai entrambi desideravamo. Se oggi ripenso a quel bacio lo vedo molto frettoloso,furtivo, come se Carrie ed S. volessero prendere l’uno l’essenza dell’altro tutto in quel momento di piacere, le nostre labbra erano come legate da una strana forza,la sua lingua accarezzava la mia e finalmente potavamo assaporare e gustare i nostri sapori prima che con lui imparassi a conoscere tanti altri sapori. S. non sapeva dove mettere le sue mani, mi accarezzava tenendole sopra la maglietta e solo in seguito mi ha raccontato che era anche lui molto imbarazzato e che non sapeva fino a che punto si sarebbe potuto spingere. Con quel bacio abbiamo iniziato a conoscere la nostra intimità e devo dire che i nostri incontri successivi sono stati sicuramente piùbelli. Mi ha riaccompagnato a casa ed ero felice e adrenalinica come non lo ero mai stata in vita mia, prima di salire ancora qualche bacio e poi tre giri di isolato in cui chiamo la mia migliore amica al telefono: “Ci siamo baciati ed è stato bellissimo”.
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