Che ne è della voce della sinistra in questo scenario?
Da una parte troviamo i difensori senza se e senza ma della retorica dei diritti civili, impregnati della visione del mondo borghese fin dalla sua nascita, che arrivano talvolta a giustificare le guerre di aggressione imperialista, pur di mettere in salvo la propria coscienza. Dall'altra, c'è chi segue ciecamente la regola del 'il nemico del mio nemico è mio amico', anteponendo il tifo per altri blocchi imperialisti ad una riflessione razionale sugli interessi di classe dei popoli che sotto l'egida di differenti potenze sopravvivono. Altri tifosi ancora sono gli innamorati dell'estetica della ribellione, da qualsiasi parte provenga la pietra scagliata.
Noi crediamo invece che si debba lavorare sodo per ricostruire un'analisi del quadro geopolitico che sia veramente di classe e che sappia cogliere le sfumature e la dinamicità di un'economia capitalista mondiale e come questa si declina sulla pelle degli struttati.
Per questo, assieme alla RetedeiComunisti abbiamo organizzato un primo incontro di confronto e analisi.
Vi aspettiamo numerosi il 15 alle 17 al Campus Luigi Einaudi.