1954: Alcatraz – Anteprima

Da Videogiochi @ZGiochi
Anteprima del 27/12/2013

PC Livello di Attesa
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Genere: Avventura grafica

Sviluppatore: Daedalic Entertainment, Irresponsible Games

Produttore: Daedalic Entertainment

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 24/01/2014

VISITA LA SCHEDA DI 1954: Alcatraz

No, avete letto bene: Daedalic Entertainment. Team che nel tempo s’è fatto un nome e che nel solo mese di gennaio 2014 rilascerà due nuovi giochi, riprendendo praticamente il percorso di lavoro portato a termine col recente Deponia e decidendo di limitare a quasi zero le giornate di vacanze natalizie, come noi che siamo ancora qui a scrivervi… Ovviamente ci riferiamo a 1954: Alcatraz e Blackguards. Il primo, un’avventura grafica da tempo in cantiere; il secondo, il primo gioco di ruolo dello sviluppatore/publisher tedesco. Oggi cogliamo l’occasione per parlarvi di questo particolare 1954: Alcatraz, che ha attirato la nostra curiosità fin dalle fasi di annuncio, ricevendo consensi anche nelle recenti manifestazioni internazionali dedicate ai videogames. Siamo riusciti a provarlo in una versione preview ancora acerba sotto tanti punti di vista, ma tanto ci è bastato per farci un’idea di cosa ci troveremo difronte tra circa un mese.

FUGA DA ALCATRAZ

Ambientato in una San Francisco degli anni ’50, gli stessi in cui il traffico di droga, gli omicidi ed i ricatti erano all’ordine del giorno, i due team di sviluppo a capo di questo progetto (rinviato nel tempo) ci propongono la storia di Joe e Christine, marito e moglie. Il primo, condannato a 40 anni di carcere per rapina a mano armata, ora rinchiuso nella prigione di Alcatraz per aver tentato la fuga; la seconda, si sente sola e stanca, inoltre alle calcagna dovrà fare i conti con loschi individui che minacciano la sua incolumità. Manco a dirlo, i tizi vogliono sapere che fine ha fatto la refurtiva che suo marito, soprannominato ‘The Rock’ anche per il suo aspetto decisamente strano e spigoloso, ha rubato prima di essere pizzicato… In un turbinio di eventi, che si legheranno tra loro mentre il giocatore dovrà risolvere i problemi dell’uno e dell’altro – esatto, entrambi i personaggi sono giocabili – si ricostruirà un quadro esaustivo dell’accaduto, tramite svariati punti di vista. Lo scopo dell’uno, fuggire da quel carcere così duro per riabbracciare la sua amata e darle protezione, si scontrano con quelli dell’altra: andare incontro ai malviventi per far salva la pelle, senza mettere di nuovo in pericolo il marito, per fuggire via lontano: Hawaii e Messico le mete preferite dai due, ma riusciranno mai a farcela?

Per rispondere a questa domanda dovremo attendere la release finale, prevista per il 24 gennaio, quindi in quest’anteprima ci limiteremo a riassumere quanto abbiamo visto, e quali sono gli aspetti che ci hanno colpito o meritano ulteriore attenzione. Sviluppato dal team tedesco sopraccitato e da Irresponsible Games che si è occupata dei puzzle e dei dialoghi – team che probabilmente molti ricorderanno per A Vampyre Story o Ghost Pirates of Vooju Island – le ambientazioni di gioco ci son parse subito stupende da osservare e perlustrare a fondo, con oltre 90 location disegnate a mano tra quelle riguardanti San Francisco, North Beach ed Alcatraz; lo stesso dicasi per i personaggi, che aiutano le fasi di gioco ad assumere le giuste atmosfere, grazie alla presenza di detective mostruosi, barboni da strapazzo, cinesine irriverenti, gangster convinti dei loro mezzi, per un cast completo che supera le 20 unità. L’alternanza dei personaggi, almeno nella preview build da noi provata, è guidata; ciò significa che, seppur vengano concesse fasi di gioco più varie del solito, da vivere nei panni dei due protagonisti, il procedere della storia è comunque di tipo lineare. Però attenzione, perché 1954: Alcatraz è emerso a gran voce proprio per la possibilità di influenzare la trama di gioco tramite delle scelte; scelte che ci consentiranno di arrivare ad un finale, piuttosto che ad un altro, e non è detto che ci sia il lieto fine… Purtroppo a riguardo possiamo fare solo delle supposizioni al momento, dato che quest’aspetto non è stato possibile approfondirlo come avremmo desiderato, ma se a sostegno di enigmi logici e ben studiati, risolvibili tramite la solita raccolta e/o combinazione di oggetti, oppure tramite dialoghi specifici, il giocatore trovasse anche una trama colma di scelte che potrebbero così incentivare rigiocabilità e fasi di suspence, i team di sviluppo qui impegnati potrebbero essere ricordati molto a lungo dagli amanti del genere. E forse non solo da loro.

La bontà artistica e visiva è evidente. Come consuetudine, anche per questa nuova avventura grafica il team tedesco ha fatto sfoggio di tutta la sua maestria per la riproduzione di ambienti di gioco fantastici, molto vari e pieni di dettagli, tanto da essere in grado di alternare ai personaggi anche situazioni atmosferiche diverse – vedi alternanza giorno/notte – che rendono, in particolare, le fasi di gioco con Christine piene di pathos e da produzione che strizza fortemente l’occhio al genere noir. Ma non solo, perché anche i personaggi, siano essi principali o semplici comparse, hanno evidenziato tratti peculiari e caratteristici d’effetto: dallo spigoloso Joe, che sembra quasi un bestione privo di delicatezza, alla dolce ed attraente Christine, passando per il detective mezzo sfigurato, Grassi, ai gangster di turno, pronti a tutto. Dal punto di vista sonoro 1954: Alcatraz, nonostante le evidenti mancanze della versione provata, ci ha stupito. I brani sono stupendi e la soundtrack composta da Pedro Macedo Camacho – lo stesso di Fairytale Fights, Ghost Pirates of Vooju Island, A Vampyre Story ed Audiosurf – ci è parsa sempre adatta alle circostanze; lo stesso dicasi del doppiaggio in Inglese, ancora da ottimizzare in questa fase di sviluppo, ma che coinvolge nella giusta maniera durante gli avvenimenti di sorta. Certo, parlare a priori di capolavoro sarebbe sbagliato, ma questo titolo ha le carte in regola per stupire, se il prosieguo della trama manterranno alta l’attenzione del giocatore e se i bivi narrativi promessi, grazie ai quali potremo fare delle scelte, si dimostreranno ben implementati nel racconto che, a questo punto, godrà di diversi finali a seconda delle scelte fatte. Non ci rimane che aspettare per avere delle conferme o delle smentite…

IN CONCLUSIONE
Il livello qualitativo di questa ennesima produzione targata Daedalic Entertainment ci è parso molto buono, ma se quanto realizzato funzionerà in maniera egregia potremo dirlo con certezza solo con la versione finale del prodotto. Nello specifico, le scelte che influenzano il percorso narrativo, portando a svariati finali. Perché sul resto, nonostante la versione preview contenesse circa un quarto del gioco finale, il risultato raggiunto è già più che buono: personaggi intriganti, dialoghi ben scritti, buoni enigmi e tante ambientazioni tutte disegnate a mano; migliorabili le animazioni, ma su quelle e sui necessari fix audio il team sta lavorando in questi giorni prima del rilascio, come da routine.

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