[…] Attualmente il servizio delle navi-traghetto delle Ferrovie dello Stato trasporta, in un anno, da una sponda all’altra dello stretto, circa centocinquantamila automobili e autocarri, seicentomila carri ferroviari e otto milioni di passeggeri. Nei prossimi cinque anni sono previste tali profonde trasformazioni nell’economia del Mezzogiorno per cui queste cifre registreranno sicuramente un vertiginoso aumento. Anzitutto è prevista l’entrata in funzione di alcuni nuovi grandi complessi petrolchimici lungo la costa orientale dell’Isola fra cui il gigantesco complesso dell’E.N.I. a Gela; lo sfruttamento intensivo delle nuove miniere di salgemma e perfosfati nell’interno dell’Isola provocherà inoltre un aumento della produzione per alcuni milioni di tonnellate annue. Infine la produzione petrolifera e di metano sarà più che raddoppiata provocando a sua volta un potenziamento dell’industria di raffineria che possiede già stabilimenti (come la Rasion e la Sincat di Augusta) fra i più importanti d’Europa. Prodotti chimici, petrolio, fosfati saranno in parte avviati all’esportazione via mare, ma milioni di tonnellate dovranno essere avviati al Nord con le ferrovie e le autobotti.
Entro i prossimi cinque anni sarà inoltre completata e funzionante da Milano a Reggio Calabria l’Autostrada del Sole che attraverso un percorso estremamente veloce ed agevole devierà verso il Sud una nuova imponente ondata di turismo motorizzato senza contare quella quantità di merci e prodotti finiti che l’industria settentrionale potrà spedire in misura sempre maggiore a mano a mano che il tenore di vita delle popolazioni meridionali andrà elevandosi.
[…] Fra cinque anni, secondo i calcoli degli economisti, lo stretto di Messina dovrebbe sopportare in un anno in transito di circa quindici milioni di persone, un milione e mezzo di carri ferroviari e almeno ottocentomila automezzi. […]
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Giuseppe Fava
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