Vorremmo ancor oggi, con tutto il cuore, poter premettere a questo libro la formula che precede tanti romanzi: "Tutti i personaggi qui descritti sono immaginari, e ogni somiglianza con persone reali, viventi o defunte, è una pura coincidenza". Ma non basta il desiderio a negare la verità, e la lunga notte rimane, non già un brutto sogno, ma una realtà che continuerà a perseguitarci finchè vivremo.Ogni tragedia umana implica sperpero e inutilità. La tragedia ignorata sembra ancor più inutile. Ma il non ricordare una tragedia è senza dubbio una gravissima colpa. Così, questa cronaca di quattro giorni del novembre 1963 è stata scritta non per rinnovare l'orrore e le lacrime, ma per ricordare. Scriviamo pertanto augurando a chi verrà dopo di noi di poter trarre da questi eventi, così misteriosi per chi lì ha vissuti, comprensione, saggezza e una pratica morale. Il presente libro è dedicato a chi, in avvenire, saprà imparare dal passato.
Saul Pett
("J.F.Kennedy, la tragedia che ha commosso il mondo" - Rizzoli editore, 1964)
supplemento al numero 8 di "Oggi" del 20 febbraio 1964
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