1974

Da Iomemestessa

E’ un anno così.

A gennaio, mentre sono ancora un embrione e mia madre sta cominciando a vomitare l’anima con discreta regolarità, a Washington, Richard Nixon è nel pieno dello Scandalo Watergate, che lo costringerà alle dimissioni in agosto.

In Italia siamo in pieno doroteismo, e a marzo, cade il IV Governo Rumor, seguito, a porchi giorni di distanza, dal V Governo Rumor, che noi, si ha fantasia. Nel mentre, Iva Zanicchi trionfa a Sanremo con ‘Ciao cara, come stai?’, e si prende atto che manco la musica consola. Trent’anni dopo, la Zanicchi medesima diventerà eurodeputata, costringendoci a domandarci se non sia vero che si stava meglio quando si stava peggio.

Il 25 aprile, in Portogallo, la Rivoluzione dei Garofani pone fine in modo non violento alla dittatura salazarista. Mio padre ha tanti amici lì, ed é felice. Mia madre continua a vomitare, e si rallegra pur avendo altro a cui pensare.

Il 28 maggio, a Piazza della Loggia, una mano, 40 anni dopo ancora ignota (ma siamo in italia, e c’è tempo), uccide 8 persone e ne ferisce 101. Colpendo vigliaccamente una manifestazione sindacale tanto pacifica quanto inerme. La rivendicazione è di Ordine Nuovo. Il sospetto, è quello di un coinvolgimento, neppure marginale, dei servizi segreti deviati. Io sono in viaggio. E trovo la situazione poco entusiasmante. Pertanto continuo a far vomitare l’incolpevole gestante.

Il 13 giugno, fischio d’inizio dei miei primi Mondiali di Calcio. Germania Ovest (che il muro era ancora da abbattere, e ci sarebbe voluto tanto tempo ancora). L’Italia, reduce da Messico ’70, si presenta colma di speranze e forte del suo ruolo di vice-campione del mondo. Negli occhi degli italiani, le immagine dello storico Italia-Germania 4-3. Il problema è che il ct Valcareggi, convoca quasi tutti gli eroi di Messico ’70, che sono, appunto dei reduci.

L’Italia vince, faticando, 3-1 con Haiti, pareggia, tra gli stenti, con l’Argentina, e conclude in gloria prendendole dalla Polonia 2-1. Si torna a casa al primo turno, nell’indignazione generale.

Giovanni Arpino, giornalista e scrittore straordinario (suo, tra gli altri, ‘Il buio e il miele’ da cui sarà tratto Profumo di donna, e più tardi Scent of a woman), segue i Mondiali per la Stampa di Torino. Su quella spedizione senza gloria, scriverà un libro bellissimo Azzurro Tenebra, in cui salverà di fatto solo Giacinto (Giacinto Facchetti) tra i giocatori e il Vecio (cioé Bearzot), nello staff tecnico. E il libro, se non l’avete letto, leggetelo, che è un gioiellino.

I mondiali alla fine li vinceranno i padroni di casa, capitanati da uno dei giocatori più antipatici della storia dell’uomo, Franz Beckenbauer

Il 23 luglio, in Grecia, cade la dittatura dei Colonnelli che aveva afflitto il Paese dal 1967, e che fu tra le più dure che l’Europa del ’900 ricordi (nonostante passi spessissimo sotto silenzio). Mio padre è sempre più felice, che aveva amici pure lì. Mia madre, non si vede più i piedi e gioisce con partecipazione, se non altro, a un mese dal parto, ha almeno smesso di vomitare.

Il 4 agosto, altra mano ignota mette una bomba nella carrozza numero 5 del treno Roma-Monaco. La bomba esplode a San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino, all’uscita da una galleria. 12 morti e 44 feriti. Il Paese non ha più neanche gli occhi per piangere. Quindici giorni dopo, più o meno, nasco io. Si prega di non trovare nessi, grazie.

Il 12 settembre, un colpo di stato mette fine all’Impero di Etiopia, e depone Hailé Selassié per sostituirlo con una dittatura di stampo marxista. Mio padre, corre con discreta energia sulla pista dell’aeroporto di Addis Abeba, cercando di non farsi ammazzare, mentre sale sull’ultimo volo Alitalia in partenza da Addis Abeba, prima della chiusura delle frontiere. Mia madre, perde l’abituale aplomb, e, a quel punto, si incazza.

Il 2 ottobre, la FIAT mette in cassa integrazione 65.000 operai, e un mese dopo l’Alfa Romeo riduce l’orario ad altri 13.000. La peggior crisi economica che l’Italia ricordi. Poi è arrivata questa. Per dire, un memento per ricordarci che tutto passa.

Novembre e dicembre ci fanno la grazia e l’anno si conclude senza ulteriori scossoni.


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