2 Giorni a New York, un’altra commedia deliziosa per Julie Delpy

Creato il 07 gennaio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

7 gennaio 2014 • Recensioni Film, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Rosa Maiuccaro

Summary:

2 Giorni a New York: un’altra commedia deliziosa per Julie Delpy

Approda nelle nostre sale a due anni dall’uscita in Francia, la piacevole commedia di Julie Delpy, 2 giorni a New York, sequel di 2 giorni a Parigi (2007). Diretta ed interpretata dalla stessa Delpy, questa commedia rosa narra le difficoltà dei rapporti di coppia e allo stesso tempo dell’evoluzione della protagonista. Si tratta del quinto lungometraggio della Delpy da regista dopo aver esordito nel 2002 con Looking for Jimmy. Ricordiamo al grande pubblico che Julie Delpy, 42 anni, è prima di tutto un’attrice straordinaria che ha lavorato con registi del calibro di Kieslowski, Jarmusch e Godard.

Dopo essersi separata da Jack, Marion (Julie Delpy) si è trasferita a New York con suo figlio a casa del suo nuovo compagno Mingus (Chris Rock) che, a sua volta, ha una figlia da una precedente relazione. La tranquillità della coppia viene messa a dura prova dall’arrivo dei parenti di Marion, suo padre (interpretato dal padre reale della regista, Albert), la provocante sorella Rose (Dylan Baker) con fidanzato al seguito, in occasione di una mostra fotografica organizzata dalla protagonista. Lo scontro tra le famiglie e due culture estremamente diverse renderà questi due giorni nella Grande Mela a dir poco esplosivi.

Julie Delpy e Chris Rock sono Marion e Mingus in 2 Giorni a New York

Non stiamo parlando di una delle migliori commedie francesi viste di recente ma Julie Delpy ha sempre un suo perché. Delle trovate particolarmente divertenti si alternano a dei momenti di empasse in cui il film sembra avvitarsi su se stesso. Ottime le prove attoriali che rendono alla perfezione il disagio e lo scompiglio creati da questi ospiti diventati improvvisamente “indesiderati”. Il confronto tra europei ed americani è lo spunto per una pellicola molto divertente, ironica ed intelligente. Talvolta un tantino sfacciata ed audace, la Delpy ci offre l’interessante analisi della psicologia femminile legata alle dinamiche di coppia, familiari e non solo. Esilarante il cameo di Daniel Bruhl nei panni di un attivista che parla ai microfoni del tg. La scena più fuori luogo è forse il cameo di Vincent Gallo, che ha certamente una grande presenza scenica ma la Delpy non sembra averla sfruttata nel modo giusto.

Originale non è certo un aggettivo che può essere attribuito a 2 giorni a New York, che ripete il classico schema della commedia degli equivoci. Le scene in cui Mingus parla con il poster di Barack Obama, sebbene divertenti, ricordano quelle di Paris Manhattan in cui la protagonista si confidava con il poster di Woody Allen. Quest’ultimo non può che essere un punto di riferimento per la Delpy, che ovviamente non è neanche lontanamente accostabile al genio di Allen. Detto ciò, la Delpy dimostra grande sensibilità come regista, sceneggiatrice ed interprete capace di intrattenere piacevolmente il pubblico per novanta minuti. Molto carina l’idea delle marionette per spiegare al figlio le dinamiche di coppia. Nonostante il pericolo di ripetere troppi cliché, la Delpy realizza una commedia deliziosa. Lei stessa ha ammesso di aver pensato a questo film poiché molte commedie romantiche hollywoodiane si prendono gioco delle donne della sua età.

2 giorni a New York sarà distribuito nelle nostre sale a partire dal 9 gennaio 2014.

di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net

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