Magazine Cinema

2 minuti a mezzanotte – Il making of del mio capitolo

Creato il 28 agosto 2013 da Narratore @Narratore74
Translation

Nativity-Banner-particolareInterrompo la pausa estiva per mantenere una buona abitudine, e cioè quella di spiegare, o almeno provarci, le motivazioni su cui mi sono basato per scrivere il mio capitolo.

Innanzitutto vorrei esprime di nuovo i miei complimenti a tutti i partecipanti che finora hanno contribuito a questa Season 2. il livello qualitativo è decisamente alto, molto più di quanto era avvenuto nella prima stagione, e questo da solo è già un ottimo incentivo, e un grazie speciale va a Alessandro che ha riposto una grossa fiducia nelle mie capacità lasciandomi il terzultimo capitolo da scrivere.
In una storia l’inizio e la fine credo siano due dei fattori più importanti, e avere la responsabilità di far scivolare la storia verso il suo epilogo è decisamente appagante.

vlcsnap-482734
Ma parliamo del capitolo.
La prima considerazione che va fatta è di natura strutturale. Quando ho riletto tutto il materiale fino ad oggi pubblicato mi sono reso conto di una cosa: molti nodi erano stati sciolti, così come parecchie sottotrame. Da qui è stato facile fare due conti e arrivare alla conclusione che gli ultimi due capitoli fossero più che sufficienti per completare l’opera.
A quel punto però avevo un grosso problema, e cioè cosa scrivere, senza rovinare il gioco a chi fosse venuto dopo e allo stesso tempo senza sprecare lo spazio che avevo a disposizione.
Così ho deciso.

Perché non sfruttare il mio capitolo per gettare un seme?
Una sorta di preludio ad un possibile seguito, mettendo in gioco quello che si è visto e cercando di aumentarne l’intensità.
E così è nata l’idea dell’origine della teleforce.
Nessuno finora aveva pensato di dare una spiegazione, se non frammentaria, dell’origine di questa forma di energia. È stata una scelta arbitraria, ne sono conscio, ma dopo più di cinquanta capitoli, fra prima e seconda stagione, ho deciso che era giunto il momento di allargare il tiro.
Unire questo alle leggende sulle divinità greche è stato quasi automatico. Così come inserire il pianeta Marte e la controparte marziana del Monte Olimpo.

olympus.jpg.w560h420

La scelta di usare il greco antico (di cui ringrazio Lucia per la consulenza rapidissima) è dovuta al contesto. Come mi è stato fatto notare, il greco non è una lingua pura, e quindi suona strano che sia un alieno ad utilizzarla. Ma anche qui si è trattato di fare una scelta, e fra una lingua inventata e una che potesse inserirsi nel contesto ho preferito la seconda opzione.

In linea generale la verità è che ho pescato a piene mani dalla mitologia greca, sfruttando la leggenda che dice che gli dei sono stati creati dai Titani e di come uno di loro, Prometeo, abbia deciso di donare l’intelligenza e la memoria agli uomini. Trasformare e adattare questo al concetto di teleforce è stato facile, quasi naturale.

Per quanto riguarda invece gli eventi che accadono sulla Terra, del potere di Valerie e di come riesce, in un solo minuto, a distruggere i falsi Dei creati dalla Hypo, devo ammettere che sono stato combattuto.
Il personaggio di Valerie è forse uno di quelli che più ha subito l’effetto round robin, rimanendo in disparte fino alla fine, con poche e occasionali comparsate. Era arrivato il momento di fare una scelta, l’ennesima: o liberarsene o sfruttarla per fare qualcosa di assurdamente epico.
Ovviamente ha vinto la seconda ipotesi.

olympians

Con questo è tutto.
Sicuramente avrò dimenticato qualcosa, e sarò ben felice di discuterne nei commenti.
Ora passo la palla a Sommobuta. Mi auguro di non averti incasinato troppo la vita con il mio capitolo.
A tutti gli altri consiglio, se già non lo avete fatto, di andarvi a leggere sia la prima che la seconda stagione. Ci sono i supereroi, c’è l’azione, è scritta bene… cosa volete di più?


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog