Mancano 180 giorni alla fine dell'anno.
È il giorno in cui la Terra è più lontana dal Sole.
(fonte Wikepidia)
In programma, oggi, 4 luglio 2009, il 2° Raid Pescasseroli – High Speed.
Ho appuntamento con Punch in Piazza Giovenale a Roma.
Alla partenza, alle ore 08.00, il contachilometri della mia Vespa segna 61062.
Siamo puntuali come orologi svizzeri e ci mettiamo subito in movimento per raggiungere località Villa Adriana a Tivoli dove incontreremo quanti hanno aderito al 2° Raid Pescasseroli – High Speed.
E’ proprio quando penso a queste ultime parole, ovvero “High Speed”, che mi chiedo se riuscirò con la mia, più che quarantenne, Gittì a sostenere i ritmi che il tracciato richiede.
Io e Punch raggiungiamo il luogo dell’incontro alle ore 08.40.
Nel frattempo arriva anche “Lombino” – la new entry – che, dopo le presentazioni, ci offre un caffè mentre aspettiamo il resto della comitiva.
Con qualche minuto d’anticipo sulla tabella di marcia, l’allegra truppa OMD proveniente dai castelli romani raggiunge il luogo deputato a dare il via a questa seconda edizione del raid (la prima a cui partecipo).
Presenti:
Moe e Carlotta;
Colonnello Smith;
Guggio;
Cortovespa;
Enrico;
Stefano64;
Danilo;
Barilla;
Lombino;
Punch;
… ed io.
Giusto il tempo di salutare tutti e ricevere il cartellino nominativo dove saranno annotati i singoli rifornimenti e partiamo.
A proposito, devo dire che la “sosta rifornimento” studiata per l’occasione (un addetto – Guggio – alla pompa, un addetto – Cortovespa – ad annotare i litri sui cartellini nominativi e tutti gli altri in fila con il serbatoio aperto) ci ha fatto risparmiare del tempo prezioso.
Ci rimettiamo in sella e percorriamo ancora 65 chilometri fino a giungere a Carrito di Ortona dei Marsi dove è prevista la sosta aperitivo.
Il posto è bello e l’aperitivo (gentilmente offerto dal Colonnello Smith) ottimo e abbondante con salumi, formaggi, bruschette e buon vino, tutti prodotti rigorosamente abruzzesi e fatti in casa. Inutile dirvi che è stato tutto molto apprezzato e ben presto digerito.
A questo punto, solo 30 chilometri ci separano da Pescasseroli.
Il paesaggio si fa sempre più interessante con curve, tornanti e lunghe salite che mettono a dura prova la mia Gittì.
Tuttavia, il magico piedino dello "scout" Enrico, denominato per l’occasione “turbo Enrico”, spingendo delicatamente sulla chiappetta SX, aiuterà la mia nonnetta ad arrampicarsi sulle innumerevoli salite del parco Nazionale d’Abruzzo, senza mai perdere di vista il resto del gruppo.
Alle 13.15 circa, raggiungiamo località Val Fondillo nel cuore del parco dove, nell’area attrezzata a pic-nic, con l’Orso Marsicano sempre in agguato, consumiamo il nostro pranzo al sacco: panino con la frittata innaffiato da del buon vino rosso offerto da Enrico e, per concludere in bellezza, un cono gelato offerto da Carlotta.
Alle ore 15.00, con mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia, dopo aver effettuato il 2° rifornimento, ci dirigiamo verso il passo di Forca d’Acero. La strada che percorriamo è magnifica ed il bosco con i suoi faggi secolari ci ripara dalla calura estiva, regalandoci un panorama da favola.
Peccato non potersi fermare e godere più a lungo di questi luoghi.
Una piccola pausa per una foto ricordo sulla sommità del passo dove la terra abruzzese cede il passo a quella laziale (a quota 1530 m.) per poi iniziare la discesa verso Sora.
Effettuiamo l’ultima sosta rifornimento a Frosinone prima di intraprendere l’ultimo tratto, senza soste, che riporterà ognuno di noi alle rispettive dimore.
Danilo e Punch, data l’ora, decidono di prendere l’A1, mentre Barilla se ne torna a Fondi.
Giunti a Valmontone salutiamo anche Lombino e Stefano64.
Cortovespa ci saluta all’altezza di Colonna, mentre Guggio, il Colonnello Smith ed Enrico deviano per Finocchio.
Moe, Carlotta ed io, infine, proseguiamo per Roma fino all’altezza del G.R.A. dove ci separiamo. Io proseguo sulla Casilina fin dentro il cuore di Roma.
Alle 19.12, al termine di una giornata emozionante, spengo il motore della mia affidabile compagna di viaggio con il contachilometri che segna 61442.
Che dire?
Ho percorso 380 Km tondi tondi senza alcun problema, nonostante l’andatura sempre sostenuta.
Credo di non aver mai fatto così tanti chilometri con la mia Gittì tutti d’un fiato prima d’ora.
Un grazie va a tutti coloro che hanno partecipato a questa bella avventura in Vespa e uno in particolare a Carlotta per aver scattato le fotografie che mi ritraggono.
That’s all folks!!
Salutotutti!