TRAMA – Il Pubblico Ministero Antonucci è stato arrestato per aver aiutato la mafiosa e il suo avvocato a eludere la minaccia di una condanna grazie alla manipolazione di un video in cui si vede chiaramente che è stata proprio la Abate a sparare a Ivan Di Meo. Nel frattempo, si scopre che dietro il rapimento di Claudia si nasconde Rosario Manzella, nemico giurato della Abate. L’uomo non si fida dell’ispettore di polizia ed è convinto che, dietro la decisione della Mares di passare dalla parte dei cattivi, ci sia nascosto più di quanto la donna abbia lasciato intendere. Claudia spiega all’uomo le sue motivazioni e, pur tacendo il suo accordo con la Duomo, confessa di essersi avvicinata ai colombiani con l’intenzione di catturare e uccidere Rosy.
A preoccuparsi sinceramente della condizione della poliziotta è soprattutto l’ispettore Calcaterra che, dopo la morte di sua moglie, sembra nascondere dei sentimenti sempre più importanti nei confronti della Mares che, pur avendolo a lungo osteggiato, sarebbe riuscita a far breccia nel suo cuore. Sul fronte Rosy, invece, la donna appare sempre più allo sbando. Braccata dai colombiani e dal clan dei Manzella, continua la sua ascesa al potere col solo appoggio dell’amante Vito Portanova, impegnato con lei nella corsa al predominio sulla città di Palermo. La Abate, però, è consapevole di non essere più al sicuro nel suo territorio.