2010 – 2012 Ed è di nuovo Alluvione

Creato il 13 novembre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

13 NOVEMBRE – Veneto, Friuli-Venezia Giulia ma anche Toscana, Liguria e Alto Lazio. Sono queste le regioni finora più colpite dalle massicce piogge degli ultimi giorni. Una vera e propria alluvione che ha spazzato via strade, linee ferroviarie, terreni agricoli e si è riversata nelle case di migliaia di sventurati, i quali non possono far altro che rimboccarsi le maniche e ricominciare tutto da capo; perché l’acqua impregna le abitazioni fin dentro i muri e ne mina le fondamenta. Senza pietà né rispetto per il lavoro di una vita.

In Veneto; la Coldiretti ha tracciato una prima stima dei danni, rilevando anzitutto che le tracimazioni hanno interessato gli stessi corsi d’acqua già esondati nel 2010. “In particolare nell’alta provincia di Padova – sottolinea – case, fienili e orti risultano allagati per l’esondazione di Vandura, Tergola e Muson. Immediato il soccorso dei Consorzi di bonifica che hanno attivato idrovore per sostenere la Protezione Civile”. A Vicenza i cittadini hanno rivissuto l’odissea del 2010, anche se il pre-allarme lanciato dall’amministrazione Variati ha permesso di mettere in salvo cose e persone, evitando danni ben peggiori, soprattutto nel centro storico. Le previsioni di sabato 10 novembre parlavano solo di precipitazioni contenute, sotto controllo, ma già alle 6:00 del mattino il Bacchiglione aveva raggiunto un’altezza di 5,3 metri. Quattro ore più tardi anche a Ponte degli Angeli superava i 4 metri ed il comune è stato costretto a diramare appunto il pre-allarme, facendo suonare le sirene di San Pietro e dell’Aracœli. Alle 11:40 si è dato infine l’allarme definitivo, vietando alle automobili di transitare per il centro storico ed allontanando i curiosi da zone “critiche” quali ponti e argini.

Uguale apprensione anche a Monteforte d’Alpone e a Soave, in provincia di Verona, dove fino all’ultimo l’Alpone e il Tramigna hanno tenuto tutti con il fiato sospeso. Trenta volontari della Protezione Civile hanno sistemato i sacchi di sabbia lungo questi corsi d’acqua, secondo quanto appreso durante le simulazioni di emergenza. “Rimane la questione dei bacini di laminazione – spiega la Coldiretti – Permettono di attuare una buona prevenzione, ma per ora restano in fase di progettazione (…) La Regione Veneto dovrebbe rispettare i patti che hanno portato alla sottoscrizione di specifici protocolli d’intesa al riguardo”. Dal canto suo; il presidente della regione Luca Zaia chiede di dichiarare lo stato di calamità: “(…) Andando in giro ieri per il territorio, ho constatato personalmente quanto le famiglie, le attività produttive e i comuni siano stati colpiti”. E aggiunge: «È impensabile che una Regione come la nostra, che paga le tasse in modo di gran lunga superiore a quanto le viene restituito, rimanga priva di aiuti in concreto”.

Venendo al Friuli-Venezia Giulia, il consorzio di bonifica Ledra Tagliamento, che monitora oltre 4oo chilometri di canali, ha rilevato come il fiume Torre presso Zompitta abbia fatto registrate la portata, molto preoccupante, di 200 mc/s mentre, per quanto riguarda il Ledra, la portata e’ stata di circa 150 mc/s, in ogni caso eccezionale. Ora le frane sembrano essere finalmente sotto controllo, anche se molto dipenderà dall’evoluzione delle condizioni meteorologiche delle prossime ore.

In Toscana, infine, si è avuto un decesso in provincia di Grosseto, dove un uomo è stato sopreso dall’acqua delle esondazioni finché si trovava alla guida della sua vettura. A Montalto di Castro le abitazioni hanno riportato importanti allagamenti mentre gli allevatori lamentano la perdita di numerosi capi di bestiame. Vicino a Orvieto, invece, lo straripamento del fiume Paglia ha costretto molti malcapitati ad attendere i soccorsi sul tetto delle loro case. Montalto di Castro è balzato agli onori della cronaca perché sommerso da circa due metri d’acqua. “Sembra tutto mare” ha affermato affranto il primo cittadino.

Silvia Dal Maso


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