che cosa ci possiamo aspettare dal 2012?
Come abbiamo potuto costatare i prezzi sono sempre più influenzati da componenti esterne e non dai fondamentali di economia, mostrando sempre più attenzione alla crisi del debito che ha influenzato e continuerà ad influenzare anche nei prossimi mesi l'andamento dei mercati.
In questi ultimi mesi le incapacità delle autorità europee di far fronte ad importanti decisioni e la lentezza delle stesse rispetto alla velocità del mercato, ha deteriorato ulteriormente il quadro macro economico portando a sfiduciare gli operatori e quindi aggravare ancora la situazione economica, portando ad un rallentamento dell'economia preoccupante e di difficile ripresa.
I dati dell'OCSE parlano chiaro, Italia in recessione nel 2012 con un calo del Pil dello 0.5% e una conseguente salita della disoccupazione dello 0.2%, alcune fonti stimano che si perderanno circa un milione di posti di lavoro.
Questi dati ci portano quindi a pensare che ancora dei primi 6 mesi del nuovo anno avremo una forte turbolenza sui mercati con conseguente alta volatilità, senza contare che i paesi europei dovranno far fronte ad una ingente raccolta di fondi per poter finanziare l'attività di bilancio.
Tuttavia di fronte a questo scenario molti analisti pensano che lo scenario sia simile alla crisi post Lehman e con l'iniezione di liquidità sui mercati potremmo assistere ad ridimensionamento del cambio EUR/USD con conseguente ripresa dei mercati azionari.
Altra cosa di cui abbiamo spesso parlato nel 2011 è il divieto di short selling sui titoli finanziari che va avanti da Agosto e che non ha portato nessun risultato accettabile, anzi ha proprio diminuito quella liquidità di cui parlavamo sopra portando i titoli finanziari a nuovi minimi.
Interessanti valutazioni possono essere fatte osservando i grafici con Time-Frame annuale dei più importati indici di Borsa.
Indice Nasdaq
I Grafici dei più importanti indici U.S.A. (Dow Jones, Nasdaq e S&P 500) mostrano come l'economia americana sia in timida ripresa dopo lo scivolone del 2008 dove il Nasdaq registrò un calo del -41,89%, il Dow Jones del -33,84% e l'indice S&P 500 il -38.55%.
Indice S&P 500
Indice Dow Jones Industrial A
Il 2011 invece si sta per chiudere con il segno positivo per tutti e due gli indici Nasdaq +3.39%, Dow +6.17%, S&P 500 +0.62% nota che l'economia Statunitense ha risentito sì della crisi dell'eurozona, ma è riuscita a limitare le perdite, le stime di Pil nel 2012 sono previste in calo a 2,5-2,9% mentre la disoccupazione aumenterà dello 0.3-0.5%.
Indice Nikkei 225
Andando più verso oriente notiamo subito che l'indice Giapponese il Nikkei 225 sta per chiudere l'anno in negativo a -17.48%, forse complice anche lo Tsunami e la sciagura nucleare, molto vicina ai minimi del 1982, 2008 e 2009.
Passiamo adesso agli indici Europei che come ben sappiamo sono stati i più colpiti essendo in crisi l'intera Eurozona.
Indice DAX 30
L'indice Tedesco anche se chiuderà l'anno in negativo a circa -14.82%, rimane con una situazione grafica positiva sopra i 5000 punti, che lascia ben sperare ad un recupero.
Indice FTSE 100
L'indice Inglese FTSE 100 come il Dax perde qualcosa in questo 2011, lasciando sul terreno circa il -6.56%, ma la situazione grafica rimane positiva, con l'indice sopra i 5000 punti.
Indice CAC 40
L'indice Francese CAC registra nel 2011 un deciso calo di circa il -18,55%, la situazione grafica non è molto confortante e si potrebbe ipotizzare una discesa sotto i 3000 punti. Le previsioni per il 2012 indicano come sia difficile per la Francia mantenere la tripla A, fattore che potrebbe influire sull'andamento del mercato.
Le previsioni per il futuro non sono molto confortanti, l'indice ha un chiaro Trend negativo e si potrebbe ipotizzare ad un eventuale recupero solo al superamento dei 20.000 punti (ipotesi a medio-lungo termine, a breve termine molti sono le zone di test da superare) e solamente dopo aver superato i 25.000 potremmo avere una nuova situazione di trend positivo.
Conclusioni.
Anche se siamo in questo momento difficile per i mercati ricordiamoci che i Trader che operano sui mercati finanziari, possono approfittare di questa situazione che influenza i prezzi, perché ricordiamoci che è difficile operare su un mercato a bassa volatilità, allo stesso tempo un mercato ad alta volatilità diventa più rischioso e quindi sta al Trader bravo sfruttare le occasioni e limitare le perdite.
Detto questo ringrazio tutti coloro che seguono il blog e auguro a tutti un felice anno Nuovo
Buon Trading
dojitradingonline@gmail.com
fonti:
www.IGmarkets.com
http://www.libreidee.org
http://www.adnkronos.com
http://it.notizie.yahoo.com
http://www.prorealtime.com