Nel primo post del 2011 mi piace ricordare che quello appena iniziato è stato proclamato dall’ONU “Anno Internazionale delle Foreste“. Detta così la notizia potrebbe passare del tutto inosservata, spersa com’è nel mezzo dell’oceano di news che ogni giorno ci giunge dai vari media, se non fosse che basta una manciata di secondi della nostra attenzione per assimilare qualche dato e per capire che alla cosa dovremmo riservare maggiore considerazione.
Se il 2010, l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, era dedicato alla biodiversità il 2011 è stato infatti dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Anno Internazionale delle Foreste per sostenere l’impegno di favorire la gestione, conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo“. Per non sprecare l’occasione e far passare la cosa nell’indifferenza generale, ricordo rapidamente i principali benefici che boschi e foreste apportano:
- con i loro processi naturali assicurano la fertilità del suolo;
- contrastano l’erosione mettendo un freno al dissesto del territorio;
- rappresentano un ostacolo alla siccità e alla conseguente desertificazione;
- riescono ad arginare in modo efficace i cambiamenti climatici, contrastando l’aumento delle temperature e frenando l’azione dei venti;
- svolgono un vero e proprio compito di polmoni del pianeta assorbendo ogni giorno migliaia di tonnellate di CO2, uno dei principali gas serra;
- al loro interno si trova maggiore concentrazione di biodiversità presente sulla terra.
Non solo: già osservando il bel logo dell’iniziativa si intuisce quanta importanza abbiano le foreste non solo per l’ecosistema globale ma anche l’economia e la vita degli esseri umani. Più di un miliardo e mezzo di uomini infatti dipende per il suo sostentamento direttamente dalle foreste dalle quali preleva non solo il cibo e l’acqua necessari per vivere ma anche il legno per scaldarsi e costruire e i medicinali per curarsi, sfruttando in modo naturale e sostenibile gli stessi potenti principi attivi sui quali l’industria farmaceutica ha messo sopra gli occhi da tempo, tentando anche di applicarci i loro brevetti, come se fosse ammissibile mettere i brevetti alla Natura…
Insomma, a pensarci un attimo e senza approfondire più di tanto, i motivi per prendersi a cuore l’anno che celebra le foreste non mancano di certo, anche perché non mancano neanche i pericoli per la loro stessa sopravvivenza. La minaccia più grave è forse rappresentata dagli incendi considerando che in un anno sono 350 i milioni di ettari di superficie forestale colpiti dai roghi, dei quali 500mila interessano l’area del Mediterraneo, ma altri seri problemi incombono sulle superfici boschive: la conversione delle foreste in terreni agricoli, il taglio senza regole del legname e l’avanzata dell’urbanizzazione causano ogni giorno la perdita di 350 km quadrati di foresta.
Per questo serie di considerazioni penso dunque che sia importante fare in modo che l’anno Internazionale delle foreste non rimanga una sterile celebrazione ma che al contrario riesca a sensibilizzare le nostre coscienze attraverso le manifestazioni e gli eventi che verranno proposti nel corso del 2011 in ogni parte del pianeta: nel suo piccolo il blog cercherà di darne conto nel corso dell’anno, almeno per quanto riguarda gli appuntamenti italiani, intanto vale la pena tenere d’occhio il sito ufficiale dell’ONU dedicato all’argomento, che si spera venga aggiornato con buona frequenza.
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