2011: stop alla produzione dei sacchetti di plastica

Creato il 03 gennaio 2011 da Rossellagrenci

E’ arrivato il fatidico momento in cui le buste di plastica non verrano più prodotte… ma ancora quanta incertezza in merito! I negozianti potranno esaurire le scorte, senza però far pagare i sacchetti ai clienti. Siamo pronti per questo cambiamento epocale? Il problema non riguarda solo i supermercati, ma tutti gli esercizi commerciali.

Non potremo più riutilizzare i sacchetti per chiuderevi l’immondizia. Compreremo i sacchetti neri da immondizia, che sono usa-e-getta. I sacchetti biodegradabili (di carta o delle tecnoplastiche come il mater bi, un ritrovato tutto italiano che piace nel mondo) non si prestano all’immondizia generica, poiché si rompono e si aprono con facilità, soprattutto se piove. A livello legislativo vige il vuoto dei decreti che avrebbero dovuto, nell’anno passato, dare delle indicazioni di tipo pratico. Restano i problemi riguardanti i produttori. I sacchetti di plastica «vantano quantità riciclate pari a circa 65mila tonnellate» e – osservano i produttori – i costi stimati per cambiare i macchinari e adeguarli alla plastica biodegradabile «sono mediamente pari a 30-50mila euro per impianto, in relazione alla dimensione».

Ricordo che in Italia, fino ad oggi, sono stati usate 200mila tonnellate di sacchetti, con un fatturato sugli 800 milioni di euro e 4mila dipendenti impegnati in un centinaio di fabbriche.