Non è un caso se il 2012 è stato anche l’anno di minor estensione glaciale artica da quando hanno avuto inizio le misurazioni. Ma se è semplice capire il perché del record negativo, più difficile è capire i meccanismi e le cause di quello positivo. I motivi sono strettamente correlati. Il maggior calore accumulato nella superficie al Polo Nord durante i mesi estivi grazie anche alla minor presenza di ghiacci marini, viene rilasciato in atmosfera lentamente e salendo verso l’alto apporta notevoli disturbi al vortice polare, proprio nel periodo dell’anno (novembre-dicembre) in cui dovrebbe essere più forte e di conseguenza più compatto nel suo luogo naturale (Polo). Questi disturbi fanno sì che esso perda la sua naturale compattezza e negli ultimi anni, nei mesi di dicembre troviamo un vortice polare diviso in più lobi che si posizionano a latitudini più basse (Siberia e Canada), fuori dal suo luogo naturale. Ciò causa maggiori precoci irruzioni di aria fredda sia verso il continente americano che quello euro-asiatico, con maggiori nevicate verso la fascia delle medie latitudini. Ecco spiegato anche il record positivo di dicembre e ciò che lega insieme i due dati, così diametralmente opposti, ma paradossalmente strettamente correlati. Qui sotto le immagini grafiche dei due record del 2012.
Fonte:http://www.diariometeo.com/news-mondo/amarcord/item/774-2012-anno-estremo-anche-le-anomalie-di-copertura-nevosa