2012 cose da fare.

Creato il 30 giugno 2012 da Tazzina @tazzinadi


Si inizia a leggere come un gioco simpatico. Nato semplicemente su twitter dalla geniale mente di @mafedebaggis (Mafe de Baggis).
Una raccolta di tweet, di piccole frasi, sul tema: 2012 cose da fare prima della fine del mondo. Che avverrà, come tutti sanno, il 12 dicembre 2012 venturo.
Qualche tempo fa si poteva scrivere dunque su twitter le proprie cose da fare prima della profezia Maya seguendo l'hashtag #2012cosedafare. E adesso molte di quelle frasi, quei post-it virtuali, sono confluite in un piccolo libro, che sta in una tasca ma è fitto, fittissimo.
Si inizia a leggere per scherzo, io l'ho fatto per cercare i miei tweet (perché né è capitato anche qualcuno dei miei, tipo: "correre" haha a rileggerli mi fanno un po' ridere. Oppure: "leggere i libri sul comodino". Ma si può? Insomma, sul momento non mi è venuto nient'altro di meglio o di più nobile. Col senno di poi mi impegnerei in propositi un po' più generosi, tipo "salvare il mondo", ad esempio ;).
Poi man mano che si va avanti nella lettura, intanto si capisce che ci sono delle aree tematiche: tutti i tweet sul leggere, tutti quelli sul ringraziare, tutti quelli sul visitare etc. E non so come inizia a smuoversi qualcosa, un sentimento, una minuta emozione, grande giusto quanto un tweet, una biglia, una lacrima appena.
Finito di leggere, si ha di fronte un coro di voci, di cinguettii certo, ma anche di desideri, di sogni veri, di speranze. Ci si accorge di far parte di qualcosa, del mondo, di tutti quelli che dentro o fuori da twitter, tutto sommato, sono vivi e hanno un'idea, un pensiero, un arzigogolato progetto, un sarcastico obiettivo, un'ironica visione del domani.
E dunque se davvero finisse il mondo tra poco, resterebbe questa asciutta, sobria, tenera testimonianza di cosa stringeva nel cuore e tra le dita un gruppetto di persone - utenti twitter - esseri umani, mutanti, tastiere, o che dir si voglia. 
Ed è bello perché è una fantasmagoria di sensibilità e percezioni diverse. Dalla poesia pura, alla surrealtà sfrenata, al nonsense generale. 
Una fotografia di oggi: niente di più ma niente di meno. 

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