2012 e ricerca: sara' l'anno del sorpasso?

Creato il 04 gennaio 2012 da Alessandro @AleTrasforini

La ricerca scientifica sembra illustrare, soprattutto in divenire, quelli che saranno gli sviluppi dell'umanità intera su molteplici fronti: il progresso del continente asiatico risulta, anche su questo fronte, sempre più evidente rispetto alla precedente 'normalità'. Se la ricerca scientifica mette le basi migliori possibili per poter guardare al domani, è necessario promuovere alcune riflessioni di fondo sul futuro previsto relativamente agli investimenti messi in opera.  Stando a quanto diffuso da un articolo de L'Unità, infatti, il rapporto '2012 Global R&D Global Forecast' conferma che l'umanità intera sembra credere nella necessità di (ri)costruire un'economia reale fondata sulla produzione di nuova conoscenza. A questo proposito, infatti, gli investimenti in ricerca complessivamente diffusi nel mondo raggiungeranno quote prossime a 1400miliardi di dollari. Si tratta di un dato in notevole ascesa rispetto al 2011 appena finito, con percentuali di aumento prossime al +5%circa.  Il mondo investe, a conti fatti, circa il 2,0% della ricchezza che produce in ricerca e sviluppo. L'anno appena inaugurato segnerà, probabilmente, un altro sorpasso storico nei confronti di questo argomento: stando alle stime, infatti, il continente asiatico finirà per diventare quello che più al mondo investe in R&S. In previsione, infatti, Asia finirà per battere l'America 514 a 506 (miliardi di dollari, nds). Allo stato attuale, a conferma di ciò, l'Asia ospita al suo interno il maggior numero di scienziati al mondo. Nelle classifiche statali, invece, agli investimenti USA (436 mld dollari) seguiranno quelli di Cina (199), Giappone (198) e Corea del Sud (56). L'Italia, in questo campo, è data al dodicesimo posto con circa 24 miliardi di dollari in investimenti.  Guardando all'intensità degli investimenti in rapporto al PIL, invece, si ha una classifica difforme: fra le tante si ricordano Israele (4,2% del PIL), Giappone (3,48%), Stati Uniti (2,85%), Germania (2,87%) e, molto lontano, l'Italia (1,3%).  A fronte del paese italiano come sempre più tendente alla retroguardia, sorprende (ma non troppo, nds) il continente asiatico: la multipolarità della ricerca scientifica sembra essere ormai divenuta, per lo stesso, una solida realtà.  L'asse del mondo economico-produttivo saluta l'Atlantico, per approdare al Pacifico.
Per saperne di più:  "Ricerca scientifica: il 2012 sarà l'anno dell'Asia.", P.Greco, L'Unità (http://www.unita.it/scienza/notizie/ricerca-scientifica-il-2012-br-sara-l-anno-dell-asia-1.368274)

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