Vi lascio in compagnia dei suoi consigli, tutta roba eccellente.
Buonasera a tutti, molto felice dell'invito da parte dell'esimio dottor Buta, vado subito ad elencarvi le cinque (sei in realtà, perchè adoro fare il guastafeste mettendo un parimerito) letture che maggiormente ho apprezzato nell'anno che si accinge a finire. Un anno di crisi per la nostra nazione, e non solo, ma nel quale comunque abbiamo potuto gustare molte storie valide. Partiamo quindi, ovviamente in puro e rigoroso ordine completamente casuale:
Zerocalcare è un mio coetaneo che racconta, in modo ironico ma anche nostalgico, gli anni della propria infanzia, della proprio adolescenza ma anche del proprio presente, che come nel mio caso è una sorta di mix delle tue età prima citate. Basterebbe questo, ma come incentivo c'è il disegno niente male ed il fatto che le sue opere scorrono in un modo davvero piacevole.
La nascita del gekiga, ovvero il manga seinen come lo conosciamo oggi, la figura di Tezuka come riferimento per tutti i mangaka del dopoguerra. Prima, durante e dopo questo, la vita di Tatsumi, il suo amore per i manga, il mondo dell'editoria in crescita dopo la guerra. Con un occhio alla situazione politica e sociale nel paese del sol levante in quegli anni duri.
Uno shonen atipico, che colpisce diritto in faccia il lettore, come fosse la manona di uno degli esseri che popolano il mondo narrato in quest'opera. Atipico, ma che mantiene delle figure cardine del genere, come il protagonista in lotta tra bene e male su cui pende l'ago della bilancia per il bene della razza umana, costratta a vivere dentro enormi mura da loro stessi costruite, con l'eterno dilemma di vivere in gabbia oppure uscire allo scoperto rischiando di essere divorati.
Ecco il parimerito guastafeste. The goon, opera prima di Eric Powell, è una serie che mischia horror, comicità e fantascienza. Devo dire altro? Ah si, il tutto sceneggiato impeccabilmente, senza momenti morti, e con un disegno da togliere il fiato. Copertine degne essere esposte nei musei e pagine che vanno dai colori tipicamente da "creepshow" fino ai flashback a matita. Divino.
Si tratta di un volume unico di due autori affermati, ovvero Alan Moore e Jacen Burrows, che sono due garanzie. La sceneggiatura di Moore si ispira, come intuibile dal titolo, ai racconti di H.P. Lovecraft per narrare di una serie di omicidi collegati allo scrittore feticcio di molti appassionati del genere. Burrows fa al meglio il suo lavoro, ovvero quello di disegnare splendidi scenari tetri e sconsolanti.
Uno degli ormai pochissimi manga in cui alla fine dell'ultima pagina del primo volume avrei pagato anche il doppio del prezzo di copertina per avere il volume successivo! Un thriller psicologico che però non cerca di distruggere il cervello del lettore con enigmi irrisolvibili ma bensi con questioni, psicologiche e morali, alla portata di tutti.O almeno di tutti coloro che vorranno impegnarsi a risolverle.