Anche l'Italia potrebbe ritagliarsi un ruolo in tutto questo, con sei ricercatori nel gruppo di oltre 150 scienziati che stanno lavorando alla predisposizione della proposta di finanziamento per il progetto HBP. I rispettivi enti di appartenenza (Politecnico di Torino, Università di Pavia, Università di Firenze, LENS e CNR con gli istituti di Scienze e Tecnologie della Cognizione (Roma), di Biofisica (Palermo) e di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (Roma) hanno dato vita ad un “cluster” nazionale che si propone di ricoprire un ruolo di primo piano nella predisposizione e, successivamente, nell’esecuzione del progetto. Ecco alcune delle dichiarazioni degli scienziati italiani che hanno partecipato, quest'anno, a Torino, alla prima conferenza della collaborazione:
“Il LENS e l’università di Firenze si occuperanno della messa a punto di un tomografo ottico per la ricostruzione dell’intera rete del cervello con un dettaglio mille volte superiore alle tecniche esistenti, tipo la Risonanza magnetica Nucleare. Uno degli scopi principali della ricerca fiorentina verterà sul collegamento struttura-funzione della rete neurale. In altre parole, proveremo a capire in che maniera patologie come l’autismo o la schizofrenia sono legate ad una particolare struttura di rete neurale, o come, ad esempio, le caratteristiche dell’apprendimento sono legate a particolari soluzioni di rete che il cervello adotta”. Ha affermato Francesco Pavone dell'Università di Firenze.
“Il gruppo di ricerca dell’Università di Pavia in associazione con l’IRCCS Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino, porterà alla generazione del primo modello computazionale realistico del cervelletto. Tale componente fondamentale verrà integrata nel modello del cervello dello Human Brain Project. Le simulazioni saranno supportate da ricerche sperimentali, cellulari ed applicate”, ha dichiarato Egidio D’Angelo, dell’Università di Pavia.
Michele Migliore, referente del progetto per l’IBF del CNR, ha spiegato: “il laboratorio di Neuroscienze Computazionali dell' Istituto di Biofisica (Palermo) metterà a disposizione dello HBP le proprie competenze di Multiscale modeling di neuroni e reti di neuroni realistiche, Simulazioni di sinapsi e meccanismi di plasticità sinaptica, Modelli di simulazione di disfunzioni e patologie del sistema nervoso centrale”.
Orazio Miglino, dell’ISTC del CNR ha commentato: "Henry Markram propone una sfida che, come spesso è accaduto nell'avvio delle grandi avventure umane, è stata anticipata dalla fantascienza e dalla fantasia letteraria. In "2001 Odissea nello spazio" Stanley Kubrick illustra l'evoluzione del cammino umano nell'esplorazione dell'Universo facendola concludere con l'ultimo e più intimo luogo della sua esistenza: il cervello di un feto umano. Markram, novello Ulisse, sta raccogliendo intorno a se una ciurma di ricercatori pronti ad esplorare (e riprodurre) questo luogo. Sarà l'Impresa del XXI secolo”.
“L'Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR è molto attento alla ricerca scientifica e alle tecnologie che hanno impatto sulla società e sulle persone. E' in questa direzione che si colloca l'adesione allo Human Brain Project, iniziativa che affronterà almeno tre grandi sfide scientifiche rivolte a migliorare la vita delle persone: comprendere il cervello umano e le malattie neurologiche, definire nuove macchine computazionali più simili al cervello umano e definire nuovi modelli computazionali in grado di riconoscere e processare la complessità della realtà che è intorno a noi. Al termine del progetto le conoscenze sviluppate permetteranno, tra i vari risultati, di individuare cure per le malattie neurologiche e di realizzare macchine con le quali è possibile interagire e comunicare in modo naturale”, ha concluso Fernando Ferri, dell’IRPPS del CNR.
Voglio concludere questo primo post dell'anno proponendovi una bella conferenza TED, registrata nel 2009, in cui Henry Markram illustra le sfide e le finalità del progetto Blue Brain. Per chi fosse interessato, a questi indirizzi (qui e qui) sono invece disponibili i primi due video-documentari (in inglese) di una serie che dovrebbe seguire, anno per anno, le tappe del progetto.
A questo punto non mi resta che augurarvi buona visione e buon anno nuovo!