Pare infatti che la fine del mondo prevista dai Maya il 21 dicembre 2012 sia da spostare indietro di parecchi mesi, precisamente all'appena trascorso 5 giugno. Ad affermarlo è una certa archeologa americanista Maria Longhena. Ovviamente la notizia, rimbalzata su tutte le prime pagine, era talmente rilevante da non poter certo essere ignorata. La fine del mondo quindi è già avvenuta? beh, a nostra insaputa, evidentemente.
Forse è il caso di chiarire una volta per tutte questa faccenda. La famigerata profezia dei Maya non è altro che una grottesca speculazione occidentale. Si tratta di scempiaggini monumentali sulle quali non serve nemmeno stare a parlarne. Non tanto per i Maya, una civiltà straordiaria per l'epoca, e certo più evoluta dei suoi odierni divulgatori; quanto per una questione di corretta informazione: i Maya, anzitutto, non hanno mai parlato di "fine" ma, semmai, di "periodo di transito", avendo considerato un calendario ciclico, invece che lineare come il nostro.
L'unica certezza, per il momento, è che la profezia Maya ha sicuramente già apportato un importante cambiamento, per quanto riguarda il settore del turismo e del business connesso. Ed ha evidenziato un'enorme carenza di divulgazione scientifica, almeno da parte della nostra tv, sempre più spazzatura. Troppo poche e in orari indecenti sono le trasmissioni in cui essa può trovare la sua doverosa diffusione: a quanto pare è chiedere troppo, in una società che pretende di essere scientifica e moderna.
Giacobbo - e troppi altri come lui - ha il triste merito di far passare fatti e scoperte scientifiche come para-scientifiche, e viceversa. E con che mezzi: televisione pubblica, libri, giornali, siti Intenet e quant'altro. Potremmo dire che contribuisce a distruggere e confondere quel che la scienza cerca di costruire e riordinare. Possibile che si investano tanti soldi (anche pubblici) per disinformare e rimbecillire la gente?
Non ci rimane che una speranza: vuoi vedere che forse i Maya intendevano dire che il 21 dicembre 2012, o meglio ancora il 5 giugno appena trascorso, coincida davvero con una fine? Quella di una mentalità retrograda, basata sul paranormale, su oroscopi e superstizioni, per lasciar spazio finalmente a quel pensiero scientifico e razionale che compete (o dovrebbe) alla civiltà del nuovo millennio. Ma non illudiamoci: è molto probabile che dovremo continuare a sorbirci i vari Giacobbi e le loro cazzate ancora per lungo tempo dopo la fatidica data. Maya permettendo, naturalmente.