Il 2013 sarà forse ricordato come l’anno delle comete. La prima, la cometa Lemmon, denominata dagli astronomi C/2012/F6 , è già visibile nell’emisfero australe: molto più luminosa del previsto e visibile con un normale binocolo, nei giorni scorsi ha raggiunto magnitudo 8 brillando nella notte con un caratteristico bagliore verde. Presto, alle nostre latitudini, farà la sua comparsa la cometa Pan-STARRS, che a marzo dovrebbe passare a 45 milioni di km dal Sole. Ma la vera star del firmamento, attesa con trepidazione- e anche qualche timore- è C/2012/S1. Insomma, Ison.
LA COMETA LEMMON E IL SUO BAGLIORE VERDE
Scoperta lo scorso 21 settembre da due astronomi russi e chiamata così dall’acronimo del telescopio International Scientific Optical Network, posizionato in Uzbekistan, questa cometa accende la fantasia per svariati motivi. Il primo, è il suo passaggio ravvicinato accanto alla nostra stella: sfiorerà infatti il Sole, avvicinandosi a circa un milione e mezzo di km. E a quel punto la sua coda apparirà straordinariamente lunga e luminosa.
Secondo, questa cometa attraverserà tutto il sistema solare. Ad ottobre, splenderà nel cielo di Marte- e sarà catturata dalle telecamere ad alta definizione della sonda Curiosity. Poi toccherà al nostro pianeta. E qui lo spettacolo promette di essere molto affascinante: nell’emisfero nord raggiungerà la massima luminosità, diventando più splendente della luna piena, proprio a dicembre, in concomitanza con le festività natalizie. Una coincidenza suggestiva.
Il terzo motivo che la rende così interessante è la similitudine con la “Grande Cometa” del 1680, così brillante da essere stata visibile, ad occhio nudo, anche durante il giorno. Una visione che è rimasta impressa nella memoria dei nostri avi. Ison, che procede su un percorso quasi identico all’illustre collega, dovrebbe essere altrettanto sorprendente: anzi, alcuni ricercatori ipotizzano che le due comete siano frammenti provenienti da uno stesso corpo madre.
ECCO COME APPARIRÀ LA COMETA IN AVVICINAMENTO
Fin qui, le notizie pubblicate dai siti scientifici ufficiali. Ma approfondendo le ricerche sul web, si trovano studiosi dalle teorie non condivise che aprono scenari inattesi. Come ad esempio il fisico James Mc Canney, che contesta la tradizionale spiegazione delle comete- ritenute “enormi palle di neve sporca” in viaggio nel cosmo, come tutti noi abbiamo studiato a scuola. Secondo il ricercatore americano, ex dipendente della Nasa, la loro natura in realtà sarebbe molto diversa.
“Dicono che la cometa C/2012/S1 sia così grande perchè riflette la luce del Sole… che ridere!”, ha scritto di recente sul suo blog. “La luminescenza delle comete è stata negata dalla scienza ufficiale, come tutto il resto, perchè non si può giustificare con l’intoccabile- ma comicamente sbagliato- modello della palla di neve. Invece il mio modello interpretativo di scarica plasmatica spiega perfettamente questo e molti altri fenomeni ad alta energia osservati nelle comete.”
Come ad esempio, l’emissione di massa coronale sprigionata dal Sole ogni volta che una cometa gli si avvicina. Immagini spettacolari, riprese più volte dal telescopio solare SOHO: nel 2002, ad esempio, al passaggio della Mach-Holz e poi della NEAT, o nel 2007, quando accanto al nostro astro passò la Mc Naught. Tutte dimostrazioni della carica elettromagnetica delle comete, in grado di interferire con l’attività della corona solare.
LE PRIME IMMAGINI DELLA COMETA ISON