2014 anno chiave per la Tv on demand (Il Sole 24 Ore)

Creato il 19 dicembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Infinity di Mediaset in una settimana ha raggiunto le 20mila attivazioni; Sky si prepara a rispondere con il lancio di River a marzo; Chili tv, l'over-the-top-television nata da Fastweb nel 2012 che insieme con Cubovision di Telecom Italia costituisce al momento il piatto forte dell'offerta della connected tv, si prepara a dare una sferzata alla sua offerta consumer, ma anche al B2b, mettendo a disposizione di gruppi editoriali e non solo know how e piattaforma.
Il 2014 ha tutte le carte in regola per essere l'anno della svolta per la tv on demand. In cui non bisogna dimenticare il fenomeno "on demand" riconducibile a quella platea di spettatori abbonati alle pay italiane che già vedono contenuti tv attraverso la rete. Premium Play di Mediaset per esempio o Sky, che con Sky Go sta spingendo sul fenomeno della tv "in mobilità". E non bisogna trascurare l'evoluzione di Rai.tv.
Infinity in questo senso ha però rappresentato uno snodo molto importante, portando Mediaset a combattere direttamente nel campo della Tv on demand in streaming. L'accesso al servizio richiede una sottoscrizione di 9,99 euro al mese, senza alcun obbligo di rinnovo alla scadenza ed è possibile provarlo gratuitamente per 15 giorni nella fase di lancio. Il servizio è disponibile su una molteplicità di device, cui da aprile si andranno ad aggiungersi anche gli smartphone. Tullio Camiglieri, Presidente di Open Gate Italia e Responsabile Media Relations di Infinity, ha dichiarato nei giorni scorsi che Infinity vuole porsi come "un'offerta di cinema e di fiction fino ad oggi impensabile. Ogni giorno avremo la libertà di scegliere tra migliaia di titoli, la possibilità di decidere dove e quando vederli. La nascita di questo servizio è destinata a diventare una data che cambierà le nostre abitudini".
L'online video è sostanzialmente collegato a tre modelli di business principali: l'Avod basato sulla pubblicità, lo Svod su un abbonamento, e il Tvod in cui l'utente paga per il noleggio o l'acquisto di un contenuto. In complesso il volume d'affari dell'online video in Europa Occidentale triplicherà nei prossimi quattro anni e si prevede varrà 6 miliardi di euro. La sottoscrizione sarà il principio chiave anche di River, ma non di Chili, che invece punta sull'offerta esclusiva di cinema. Le serie Tv arriveranno a partire dalla prossima primavera. "Chili è una tv on demand, in cui si paga solo per quello che si vede, senza abbonamento per un'offerta completa di prime visioni e library" afferma il presidente Stefano Parisi.
La società - 26 dipendenti più una trentina che lavorano in outsourcing - oggi realizza 2 milioni di fatturato e ha 200mila clienti. Chili (l'azionariato è composto dal fondo Antares, Fastweb e management che ha la maggioranza) punta "a totalizzare 2 milioni di clienti con 35 milioni di fatturato complessivo nel 2017", spiega l'amministratore delegato Giorgio Tacchia. "Il 35 per cento di questi ricavi - precisa Tacchia - arriverà dal B2b".
Perché oltre al mercato consumer è sulle partnership con operatori che sta puntando Chili. Il mercato consumer rimane comunque preponderante e la vera sfida per il futuro. Legata anche alla infrastruturazione digitale del Paese e alla diffusione di Smart Tv, televisori con tecnologia digitale in grado di connettersi a Internet tramite un'interfaccia di rete. Il problema è che al momento all'interno dello stock di smart tv quelle realmente connesse rappresentano il 10 per cento. Per i nuovi tv si arriva attorno al 35 per cento. In questo quadro tuttavia nel 2017 si stimano 16 milioni di smart tv in Italia di cui il 50 per cento connesse a Internet.
Andrea Biondiper "Il Sole 24 Ore"

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :