Tornano gli appuntamenti della stagione di lirica-balletto al Teatro G. Verde!
Dal 21 al 29 gennaio 2011 in scena:
I DUE FOSCARI
assente dalle scene dal lontano 1983, quando nei panni del Doge di Venezia Francesco Foscari cantò il grande Piero Cappuccilli, in alternanza con un giovane Juan Pons per la regia di Filippo Crivelli e la direzione di un giovanissimo Daniel Oren. La realizzazione di questo allestimento è una coproduzione tra la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste e l’Associacion Bilbaina de Amigos de la Opera di Bilbao, andata in scena anche al Festival Verdiano di Parma nell’ottobre 2009. Lo spettacolo si avvale della regia diJoseph Franconi Lee che racconta l’opera con le scene e i costumi di William Orlandi, le coreografie di Marta Ferri e le luci di Nino Napoletano. Di origini newyorkesi, Franconi Lee è stato allievo di Alberto Fassini con il quale ha realizzato – e dopo la sua morte ne ha curato la ripresa – alcuni prestigiosi allestimenti nei teatri d’opera di tutto il mondo.
Caso isolato nella produzione verdiana così lontano dalla prorompente vitalità delle opere giovanili degli anni Quaranta, I DUE FOSCARI ha un carattere più intimo, più vicino a opere successive come ad esempio Luisa Miller ed è l’opera in cui la dimensione politica risulta meno intensa. Ma I due Foscari rappresentano anche una delle tappe più importanti nel percorso che condusse Verdi dai famosi “anni di galera” al traguardo raggiunto con Macbeth, primo grande capolavoro della sua giovinezza.
L’opera è decisamente sperimentale soprattutto sotto il profilo musicale con una strumentazione molto più raffinata dei lavori che la precedono e con una tavolozza orchestrale ricca e varia. Una ricerca che testimonia come Verdi stia sperimentando nuovi strumenti d’articolazione musicale, ma anche drammaturgica che vanno ad approfondire ed evidenziare l’evoluzione psicologica dei personaggi: il sincero pathos di Jacopo, la rabbia e la disperazione di Lucrezia, l’inerme sofferenza del Doge. Tre sono le figure intorno alle quali si muove il dramma; esse sono il nucleo, i rappresentanti di una illustre e nobile famiglia veneziana, protagonisti della trappola mortale di cui cadranno vittima. Il melodramma si ispira a “The two Foscari”, dramma cupo e sanguinario di George Byron che Verdi, approfondendo il lato intimo e privato della vicenda, in qualche modo rende ancora più vivo e crudele ma a cui toglie la forza originaria della passione politica che pervadeva il dramma originale del testo di Bayron. L’interesse per Byron da parte di Verdi, come per Shakespeare e Hugo, si colloca nella sua ricerca di nuovi personaggi più originali e che portano il compositore a prediligere personaggi fuori dalle regole, con sensibilità e passionalità estreme. Ma dei tre personaggi principali solo Lucrezia ( Marina nell’originale dramma byroniano e anticipazione della Leonora di Trovatore) sembra impersonare tutti i caratteri delle fede di Byron negli ideali liberali e umanitari e l’odio per soprusi e ingiustizia con la sua caratterizzazione di moglie e madre affettuosa spinta a diventare una furia dal governo crudele della Serenissima. Musicalmente il personaggio di Lucrezia è definito con molta cura nella sua virtuosistica vocalità. Di Jacopo si esalta solo l’amore per la sua Venezia e del padre, il Doge, si mette in luce la stoica sottomissione ai doveri della politica e alla sua dimensione pubblica che non consente il libero sfogo del dolore privato.
Lo spettacolo si rappresenta il 21, 22, 23, 25, 26, 27, 29 gennaio 2011 e sarà preceduto martedì 18 gennaio alle ore 18 dalla prolusione all’opera che si terrà a cura del critico musicale Angelo Foletto nellaSala del Ridotto del Teatro Verdi
LINK UTILI:
- Per maggiori informazioni sullo spettacolo Teatro G. Verdi (fonte delle info e foto qui sopra)
- Renato Palumbo: sito ufficiale e biografia