Jonathan Stroud
L'amuleto di SamarcandaL'occhio del golemLa porta di Tolomeo
E' facile pensare ai libri consigliati. Ogni persona nella mia vita mi ha almeno consigliato un libro della sua vita: un libro che gli ha trasmesso emozioni o magari l'unico libro che abbia mai letto, ma anche l'unico libro che si ricorda dai tempi della scuola. Chi legge quanto me mi ha consigliato chilometri di liste di libri da leggere (devono essere ancora in qualche vecchio portafogli).Una persona importante per me. Ce ne sono state tante: mio padre e il suo unico libro letto ( Il segreto di Luca), l'amica d'infanzia che mi prestava continuamente libri che le erano piaciuti tantissimo ( Le avventure di Tom Sawyer ), le varie amiche che mi hanno consigliato negli anni Le cronache del ghiaccio e del fuoco ( come LaLeggivendola). Ma di importante importante importante me ne viene in mente una sopra di tutti. Questa persona non legge quanto me: non potrebbe perchè con ogni libro ha un rapporto particolare, di fiducia, il libro è un amico fidato. Prima anche solo di pensare di leggerlo lo guarda da lontano, lo sfoglia, lo annusa, lo tasta per sentire la carta. Poi legge la quarta di copertina e solo allora decide di comprarlo. Lo legge, ogni sera qualche minuto di addormentarsi, ogni giorno qualche pagina. Per me che sono abituata a divorare i libri questo è un processo insolito, quasi antico: richiama alla mia memoria ricordi di quando mi leggevano Topolino prima di andare a letto. Una volta che questa persona ha finito il libro lo ripone nella libreria, nella sua libreria e il libro resta lì, per sempre. Sarebbe impensabile venderlo o scambiarlo: ogni libro che sceglie, ogni storia che legge deve averla tra le mani. Infatti non ha mai messo un piede in biblioteca come lettore.
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