Anche nei vari istituti scolastici viene celebrata, per valorizzare il senso civico e morale della legalità fra gli studenti, ma soprattutto per commemorare tutte quelle persone definite “eroi”, che si sono imbattute nel corso degli anni per la difesa dei diritti umani, e per questo, uccisi dalla criminalità organizzata. A Sulmona, in Abruzzo, per esempio, gli studenti del liceo “Giambattista Vico”, in occasione della giornata, hanno incontrato Giuseppe Ayala, il famoso magistrato che per anni ha avuto l’onore di lavorare nelle grandi inchieste di mafia a fianco dei giudici Falcone e Borsellino, uccisi rispettivamente nel ’92 e nel ’93. “Io sono incazzato nero con chi ha ucciso il giudice Falcone, sua moglie e la scorta, ma sono qui a dire che, seppur ci sia molto da fare contro la mafia, ho fiducia nei confronti della magistratura e delle giovani generazioni che mi piace incontrare”.
Così ha detto Ayala nel corso della giornata. A Palermo, invece, ha avuto luogo, oggi, la manifestazione “CAPACI… di CREDERCI”, che prende spunto dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, ma che ricorda anche le altre vittime della mafia.
La giornata della legalità è stata celebrata anche a Foggia, dove è stata scoperta la stele dedicata alla memoria di Francesco Marcone, presidente dell’Ufficio Registro, ucciso il 31 marzo 1995. La stele è posta al centro del futuro Parco che prenderà il suo nome. Hanno partecipato, il sindaco di Foggia Gianni Mongelli, varie autorità militari e Daniela Marcone, figlia dello stesso Francesco.
La manifestazione è stata istituita dall’Amministrazione comunale per celebrare le vittime foggiane della mafia, svoltasi tra l’abbraccio di Daniela Marcone alla stele del padre e la commozione dei cittadini di Foggia.