Numeri oggettivamente importanti che hanno inevitabilmente allertato l’Amministrazione comunale.
“Cercheremo di misurare in particolare il rumore, le polveri sottili e gli ossidi di azoto emessi (polveri e ossidi certamente a tonnellate) dai giganti del mare entrati in laguna e in città e di osservare gli spostamenti di masse d’acqua e le variazioni di marea che provocheranno“, si legge in una nota stampa dell’Assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin.
“Si tratterà, in un certo senso – prosegue la nota – di un esperimento enorme sulla pelle viva dei veneziani, al quale, certamente, ci saremmo sottratti volentieri.
A questo proposito, nel ribadire che ogni verifica possibile sarà da noi compiuta quel giorno, chiediamo invece fin da ora a ogni autorità competente e in particolare alla Capitaneria di Porto e all’Autorità portuale se ritengono di poter accettare che tale situazioni si verifichi. Se, in altre parole, certificano fin da oggi che quel giorno l’eccezionale addensamento di transatlantici a Venezia e il cumulo dei loro effetti ambientali non produrrà nessuna situazione di pericolo e di danno o se, invece, non ritengano di dover applicare fin da subito, fin da quel giorno, quel “numero chiuso” di cui si sta già discutendo“.