21 settembre: arriva l'autunno. Anzi, no. Anzi, forse.
Da Stanza51
@massimo1963
Il 21 settembre è il giorno più contraddittorio dell'anno.
Nei bar al mattino si possono ascoltare gli stessi discorsi fatti il 21 settembre dell'anno scorso e di tutti gli anni passati. E' arrivato l'autunno, sospira una signora leccando il cucchiaino del caffè appena mescolato (questo accade nei bar di periferia, non in quelli del centro). Già, risponde il barista mentre asciuga le tazzine. Non è vero. L'autunno entra il 23 settembre, fa il bambino freschissimo di studi elementari. La signora lo guarda con occhi didattici ed una punta di risentimento. Ti confondi con l'inverno. E' l'inverno che inizia il 23 dicembre.
E avanti così, come ogni anno. Come sempre.
I discorsi da bar (ma non solo) sulle stagioni rimpolpano quotidianamente una letteratura già di per sé sconfinata: malanni di stagione, le mezze stagioni, la mia stagione preferita, echeggiano ad ogni angolo di strada, dentro le mura dei bar, negli uffici. Ovunque.Ci sono poi dei meravigliosi corollari come la maglia della salute e soprattutto il cambio degli armadi che spopolano soprattutto sui social network, raccogliendo delle serie importanti di "mi pace" e code infinite di commenti non solo femminili.
E' facile sparare a zero su un'usanza così diffusa e porsi su un comodo piedistallo da cui lanciare anatemi contro i luoghi comuni e le frasi fatte. Tutti, più di una volta nella vita, abbiamo ceduto alla tentazione di far andare la bocca in modo soavemente meccanico, lasciando scorrere le parole dentro i comodi argini del lapalissiano, anche solo per intrattenere un interlocutore/interlocutrice i cui occhi ci hanno stregato e non vogliamo smettere di incrociare, oppure per continuare a riflettere su cose più importanti senza necessariamente dover interrompere un piacevole incontro.
Detto questo - siccome il bambino del bar aveva ovviamente ragione - vorrei suggerirvi un'overture originale da aggiungere all'elenco dei discorsi sulle stagioni: l'estate è la stagione più lunga. Sono certo che creerà imbarazzo ed attenzione nell'interlocutore, il quale in un primo momento penserà ad una vostra considerazione squisitamente soggettiva e ribatterà prontamente che lui ama l'estate più di ogni altra stagione e di conseguenza vola via un attimo come tutte le cose belle della vita. Quando però gli spiegherete che la vostra è una constatazione oggettiva e non opinabile, la vostra interfaccia umana andrà nel pallone e magari vi inviterà a spiegarvi meglio. A tale scopo, affinché possiate essere scientifici ed esaustivi, vi fornisco il quadro di sintesi che potrete utilizzare per rendervi facilmente antipatici quando lo riterrete opportuno.
Primavera 92 giorni 21 ore
Estate 93 giorni 14 ore
Autunno 89 giorni 18 ore
Inverno 89 giorni 1 ora