Lui, che l’accademia d’arte non si è sognato di frequentarla, arriva dritto al dunque senza alcun timore, filtro, remora, diplomazia. Se deve fare il dito medio più grande del mondo davanti alla piazza della finanza di Milano. Lo fa. E ce lo lascia dei mesi. Così, svettante e fiero, davanti al più fascista dei palazzi meneghini.
E’ provocatorio verso la politica, la società, la religione, l’arte stessa ed il suo lavoro definendosi “un asino tra i dottori”. Una volta ha affittato il suo spazio alla Biennale di Venezia ad un’agenzia di pubblicità che l’ha a sua volta usato per vendere. Un’altra volta ha finto di organizzare la Biennale dei Caraibi e ha invitato tutti gli artisti partecipanti ad una quindici giorni di
Di certo la sua, come quella dei dadaisti e di Duchamp cui è stato paragonato, è un’arte del pensare piuttosto che del fare, un concetto piuttosto che un’abilità. O forse, come ha detto il Direttore della Biennale Binstock, Cattelan è proprio un furbacchione!
MAURIZIO CATTELAN E’ NATO A PADOVA IL 21 APRILE 1960 SOTTO IL PENSIEROSO SEGNO DELLA VERGINE