La giornata mi ha distrutto, facendo coppia con la serata alcolica di ieri. Ore 22.00 e sono a letto con un mal di qualsiasi cosa dal collo in su, ho mangiato parti di animali e di piante, preso un cocktail di antidolorifici, infilato a letto. Se pensate che vi racconti questa giornata infinita cascate male, sento mancare tutte quelle parti di cervello che trovano nessi, collegamenti e frasi ad effetto del cazzo. Ci penso ma…no, mi viene in mente solo ieri notte, Chiara che mi dice “non sei felice…si vede che non sei felice…sii positivo” e io non so perché ma penso a Lei e al tempo che sto perdendo e che probabilmente perderò e allora si, quando crollerà davvero tutto, allora si che sarò davvero non-felice e pur sapendolo mi convinco che sia giusto cosi, che tante e troppe volte ho semplicemente lasciato stare ma stavolta proprio non posso.
Puntello l’autostima e l’umore quando becco un amico all’una passata, non ci vedevamo da un bel po’, e chiacchieriamo davanti alla porta d’entrata.
“Poi comunque ti volevo dire che ti leggo” dice, e la cosa mi fa piacere anche se sembra sempre qualcosa da dire sottovoce, non troppo apertamente, chissà perché poi, come se si parlasse di robe sconce e immorali. Ho incontrato altri che mi dicono la stessa cosa…gente che non sta a esprimersi troppo a riguardo, apprezza in silenzio, come andrebbe fatto giustamente ma ormai l’avete capito, vado cercando fan festanti se possibile…puntelli su puntelli.
Poi, dopo tutto quello, a casa, dormo poco e male, a lavoro la mattina siamo tutti in qualche modo a mezzo servizio anche se poi scivola via e due bocconi a casa poi per poi uscire subito, fermata dell’autobus poi, con quella dedica strana e il simbolo di Superman in azzurro che poi, coincidenza che io stia proprio ascoltando una canzone che si chiama Superman e arriva pure il bus ora, e tutto il resto del ‘dopo’, di oggi, che nemmeno vi accenno, forse domani.
Starò meglio forse…anche se non lo so.
Non sono mica Superman.
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