Settate come destinazione, dopo aver effettuato un pieno di benzina e plutonio, parafrasando la mitica DeLorean DMC-12 del film Ritorno al Futuro, oltre alla data anche una destinazione di arrivo in questo caso la mitica città di Troia.
Ecco dopo aver fatto queste "semplicissime" operazioni vi accorgerete che arrivando sul posto, vi troverete davanti ad uno degli spettacoli, legati all'immaginario e alla tradizione degli antichi greci, più interessanti di sempre: la presa della stessa città da parte dei Greci.
Obbiettivamente non ci troveremmo in Grecia come molti erroneamente possono pensare bensì in Turchia, in effetti Troia era una città posta nei pressi dell'Ellesponto.
Durante la battaglia combattuta per l'appunto dai Greci e dai Troiani secondo la tradizione narrata nell'Iliade a seguito del rapimento di Elena da parte di Paride, Menelao marito della stessa riunì, con il fratello Agamennone, una flotta numerosissima di uomini e partì per "recuperare" la sua amata.
Il plotone aveva al suo interno combattenti molto valorosi, in generale tutti i Greci erano "visti" come guerrieri infallibili, ma Achille era sicuramente il più glorioso e noto di tutti.
Dal canto suo Troia aveva tra i più valorosi Ettore, fratello di Paride, che in uno scontro venne ucciso proprio da Achille.
Proprio per questo, secondo la narrazione, Paride in un raptus di ira funesta assalì Achille e lo colpì nel suo punto debole, il tallone.
Ancor oggi per identificare il punto debole di una persona utilizziamo come modo di dire il seguente: "ho individuato il suo tallone di Achille".
Dopo dieci anni di battaglia, i Greci avendo fretta di chiudere l'incontro, idearono uno stratagemma astuto quanto assai efficace.
Il cavallo venne offerto come dono, lasciato sulla spiaggia a pochi passi dai varchi di accesso, ai troiani che videro ingenuamente in quel gesto, la "riappacificazione" ed un'eventuale fine del conflitto e per questo aprirono le porte facendo entrare il mastodontico regalo all'interno delle mura: o almeno questo è quello che pensarono, nonostante le raccomandazioni di Cassandra che vedeva un pericolo in quel manufatto.
Questo fu letale quanto fatale in quanto una volta entrati, i Greci uscirono dal cavallo e distrussero la città conquistandola.
I valorosi uomini che erano posti all'interno del cavallo erano i seguenti:
- Odisseo (capitano)
- Acamante
- Agapenore
- Aiace d'Oileo
- Anfimaco
- Anticlo
- Antifate
- Cianippo
- Demofonte
- Diomede
- Echione
- Epeo
- Eumelo
- Eurialo
- Eurimaco
- Euripilo
- Filottete
- Ialmeno
- Idomeneo
- Leonteo
- Macaone
- Mege
- Menelao
- Menesteo
- Merione
- Neottolemo
- Peneleo
- Podalirio
- Polipete
- Stenelo
- Talpio
- Tersandro
- Teucro
- Toante
- Trasimede
Amministratore e autore del sito
Ingegnere nella vita e blogger per diletto, amo il mondo della tecnologia e tutto quello che grava intorno ad essa.
Ogni tanto amo divagare e approfondire argomenti di varia natura per aumentare le mie conoscenze e condividerle con tutti voi lettori.