Lo stesso è stato per il 25, quando l‘intimo gruppo, si è riunito attorno al tavolo di in un ristorantino dal nome parecchio etnico ma che cucinava parecchio italiano. Viva la multi etnicità. Ho mangiato i tortelloni alla valdostana più buoni della mia vita e per la prima volta in vita mia, mi hanno servito per dessert una banana split.
Solo a vederla sono andata in iperventilazione per eccesso di zuccheri e calorie. Ma come si faceva a dire di no a quel tripudio di cioccolato e panna montata. Spazzolata via, con non pochi sensi di colpa badate bene, ma spazzolata via tutta, sarebbe stato un peccato rimandarla in dietro.
Nonostante le avvisaglie è stato un Natale tranquillo, forse anche troppo, ma giusto così. Certo la differenza da quello che mi aspettavo a quello che è stato è stata notevole, quindi sto ancora attutendo il colpo in un incredulità dilagante.
Questo per dire che solo a Natale un quadro catastrofico come quello in cui mi trovavo giovedì 23, può risolversi in maniera automatica e consecutiva, in una giornata di pace e serenità, come quella che è stata sabato. Oddio, vi confesso che la sera piuttosto che stare spalmata sul divano a vedere Ratatouille, avrei preferito essere in centro a sorseggiare cioccolata calda corretta, ma tant’è la mia rivincita me la sono presa a Santo Stefano.
Chiusa alle spalle la porta delle responsabilità, con dietro il Socio e la rana impigiamati e assonnati, ho aperto quella di una macchina al cui finestrino era incollata la dicitura “Single a Bordo”. Dopo poco mi portavo dietro una fragranza di Rhum da fare invidia a un babà, e ordinavo Spritz ad una minorenne dietro al bancone di un improbabile bottigliera di periferia.
La serata “night on street” regalatami dalle mie amiche è stato decisamente il dono più inatteso e più gradito.
“Rana, la mamma esce ha fare un servizio con le zie, tu fai la buona con papà?”
“no, vojo venire pue io”
“no, amore la mamma va da sola!”
“huaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
“se non piangi ti porto una bella cosa, ok?”
“okkeie”
“ciao”
“ciao”
Ok, lo so non è il modo migliore di educare un nano quello di promettere ricompense, ma l’eccitazione da teenager che m’èra presa prima di uscire, alle 23.00, ora in cui di solito ronfo alla grande, ha fatto si che la mia testa non trovasse soluzione alternativa al mugugno della rana, improvvisamente ostile ed insonne proprio ieri sera.
Il Meglio di questo Natale appena trascorso è stato il Socio vestito da Babbo Natale per la Rana. E’ entrato dal balcone suonando le campanelle, ha bevuto latte e sgranocchiato biscotti, ha lasciato il suo pacco ed e voltato via nel cielo con le renne magiche. Roba da leggenda metropolitana, ma realmente accaduta.
Com'è che si dice? A Natale puoi… puoi vedere un Socio di rosso vestito con barba ed occhialini entrare dal balcone con un pacco speciale da consegnare!
Quelli che vedete a seguire sono alcuni dei regali ricevuti dalla rana. Da notare il mix di stili nell'abbigliamento, si va dall'animalier all'indie, passando per l'etnico punk.
Questi, invece alcuni dei miei regalini, non tutti, ma di sicuro i piu rappresentativi.
Bene, altri pacchetti aspettano ancora di essere scartati, ma intanto da stasera innauguriamo le cene tra amici e i dopocena a scatascio. Tanta musica e tanto alc ool, come si conviene nei giorni di festa. Ok oggi e domani siamo già impegnati. Per prenotazioni chiamate il numero verde. Ci sentiamo presto. Ancora auguri a tutti!
Song: Cecilia-Nobraino