25. Trasparente

Creato il 30 dicembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 30, 2011

da qui

- Buongiorno.
La schiuma avanza come nella macchinetta del caffè. C’è vento.
- Mi verrà un infarto, prima o poi.
La spiaggia è liscia: ogni tanto affiora un ciottolo, un pezzo di legno, una bottiglia.
- Faccio così paura?
Le cabine dello stabilimento si spingono fin quasi al bagnasciuga. L’uomo contro la natura: sempre lo stesso film; chi vincerà stavolta?
- Volevo stare un po’ da sola. Ultimamente sono successe troppe cose.
Le nuvole sono un sipario che copre l’azzurro, come fosse uno spettacolo indecente.
- Tu vuoi volare, Ester, ma ti mancano le ali.
C’è un fuoristrada, parcheggiato sulla sabbia, mezzo ingoiato dall’onda che va e viene: chi lo ha lasciato lì? La gente è così matta?
- Non ricominci: ci pensa mio marito a confondermi le idee.
Se lo portano via? No, è mezzo sprofondato nella sabbia.
- Non ti è chiara l’ultima allusione? Prima di capire? Capire cosa?
La ringhiera che scorre accanto alle cabine è mezzo arrugginita, come fosse lì da secoli o millenni.
- Un giorno mi spiegherà come fa a sapere tutto. Fausto dice che ha le cimici.
Più in fondo c’è un albergo, o una colonia, o un residence, qualcosa di pacchiano, che stona con l’ambiente.
- Mi piace vedere una donna che ha imparato.
- Cosa?
- A volare.
- Io non volerò. C’è stato un tempo in cui credevo di farcela, di portare a termine qualcosa. In ogni vita c’è un sogno, che impari da bambino, guardando gli altri, spaziando con lo sguardo fino all’orizzonte: è tuo, puoi prenderlo, se allunghi una mano. T’incoraggiano, ti dicono brava, vai così, e ti abbandoni a una felicità senza confini.
A vedere da vicino, ci sono cicche, conchiglie, carte colorate.
- Le piace la luna?
- Lei è fuori di testa: cosa c’entra la luna? Ho l’impressione d’aver rincorso fantasmi, fino a oggi. Ha presente i fantasmi?

Di chi sarà quell’auto? Possibile che l’abbiano lasciata là, in balia della risacca?
- Ha mai guardato la luna? Voglio dire: l’ha mai guardata veramente?
Magari è di qualcuno che è morto: è venuto a fare l’amore con la donna, ed è stato sorpreso da un infarto.
- Anche la luna è un fantasma: dopo un po’ non ci fai caso. Nasce, cala, rinasce, e chi s’è visto s’è visto.
Forse il morto è ancora lì, ripiegato sul sedile. E’ inverno: se ne accorgeranno quando verranno a fare pulizia.
- Anche tu sei un fantasma? Parli solo con te stessa?
Oppure si è addormentato qui, perché ha litigato con la moglie: da un momento all’altro accende il motore e se ne va, sperando che le sia passata.
- Dovrei prendermi le impronte: se le lascio, non lo sono. Lei, piuttosto: vuole dirmi chi è?
Perché la vita è questo: amarsi, litigare, amarsi un’altra volta.
- Il tempo guarisce le ferite, se lo lasciamo entrare.
Litigare e amarsi un’altra volta.
Che intende dire?
Come la risacca, che arriva alle cabine, ai ciottoli, alle cicche: litigare, e amarsi un’altra volta.
Si è accorta che si vede la luna? Guardi, è là, bianca come un ricamo trasparente. Ha vinto ancora lei.


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