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25/03/2014 - Efficienza energetica per la competitività: l’Europa raccoglierà la sfIda di EU-ASE?

Creato il 25 marzo 2014 da Orizzontenergia
Efficienza energetica per la competitività: l’Europa raccoglierà la sfIda di EU-ASE?

Le aspettative relative al Consiglio europeo del 20 e 21 marzo a Bruxelles erano alte: l’Europa avrebbe già dovuto avere, in via definitiva, le nuove quote obbligatorie di produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni climalteranti; purtroppo però l’incontro non ha portato i risultati attesi. È stato scelto di rinviare l’individuazione degli obiettivi del Pacchetto energia-ambiente 2030.

Il Consiglio europeo, poco concreto su clima e rinnovabili, è sembrato volersi allineare con l'approccio della Commissione, che non prevede un target vincolante per l'efficienza energetica né obiettivi nazionali per le rinnovabili, ma solo un obiettivo a livello di UE.

Herman Van Rompuy, Presidente della Consiglio europeo, ha affermato che il summit è stato solo un primo passo in vista della conferenza sul clima di Parigi del 2015 e non rappresenta affatto una rinuncia alle ambizioni europee.

Tuttavia, questi risultati contrastano con le azioni svolte da European Alliance to Save Energy (EU-ASE), che aveva sottolineato l’urgenza di stabilire degli obiettivi di efficienza energetica vincolanti.

Con una lettera a Van Rompuy e al primo ministro greco Antonis Samaras, di turno alla presidenza UE, EU-ASE aveva chiesto all’Europa una nuova strategia per contribuire al contempo al rilancio dell’economia, alla riduzione delle emissioni di carbonio e dei costi economici, al miglioramento della sicurezza energetica.

La lettera metteva in guardia Van Rompuy e Samaras contro le richieste di acluni Stati membri che vorrebbero obiettivi non vincolanti, chiedendo sì  una riduzione delle emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, ma lasciando agli stati la possibilità di scegliere in che modo (e, in ultima analisi, se) ottenere il risultato.

L’esito del Consiglio europeo mostra invece che l’Europa ancora non è riuscita a risanare la divergenza di interessi tra Paesi favorevoli alla green economy, tra i quali l’Italia, ed i Paesi dell’Est, in primis la Polonia, propensi a rinviare l’individuazione di target climatici ed ambientali a data da destinarsi.

Monica Frassoni, la presidente di EU-ASE, il gruppo di 31 grandi aziende operanti in tutta Europa con più di 150.000 lavoratori e un giro economico annuale di circa €70 miliardi, ha dichiarato: "I leader europei hanno una chance unica per correggere il pacchetto clima ed energia, dovrebbero solo aprire gli occhi e cogliere il potenziale dell'efficienza energetica. Le opportunità per aumentare la competitività, stimolando la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro sul territorio, sono assolutamente enormi. Per questo motivo 31 tra le aziende leader nel mondo hanno scritto al Consiglio europeo, chiedendo di fare dell'efficienza energetica il fondamento delle policy su clima ed energia della UE ".

Le aziende firmatarie della lettera al Presidente Van Rompuy, legate al gruppo EU-ASE sono infatti molto importanti: 1E, 3M, Danfoss, E3G, Ecofys, European Climate Foundation, ETAP Lighting, General Electric, Grundfos, Ingersoll Rand, Joule Assets, Kingspan, Knauf Insulation, Kyoto Club, LAPE HD srl, Mission Carbon Zero, Opower, Paroc, Philips, Priva, Rockwool, Sager, Saint-Gobain Isover, Schneider Electric, Siemens, Tulum Trust, UTC, Unilever, Ursa, Velux and Walki.

Orizzontenergia.it

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