Ho già scritto dei parcheggi, le luci e i rumori delle auto e di quei piccoli stracci di pace che ‘l’aspettare’ mi concede…e la pioggia sta diventando neve ed ho in mente dei sorrisi, di gente nuova e gente vecchia e un paio sono i tuoi che io li amo da morire come amo i riflessi sulle cose, frangenti di luce come onde…forse non mi servirebbe niente altro ora, tranne che giocare un po’ con le ombre usando la mano, puntando i miei soldi su una delle gocce del vetro che scivolano in giù e vedere chi arriva prima. Riuscissi a trovare serenità e a non avere cosi paura per quello che può scivolarmi tra i fori della vita…forse io starei bene anche cosi.
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