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27 febbraio 2011: film LA VERSIONE DI BARNEY

Creato il 25 febbraio 2011 da Sarettacecia

Domenica pomeriggio alle 16.30 ingresso libero al Teatro Miela per la proiezione del film:

LA VERSIONE DI BARNEY

27 febbraio 2011: film LA VERSIONE DI BARNEY

di Richard J. Lewis; con Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Minnie Driver, Rosamund Pike
Canada/Italia, 2010, col., 132′

Lo stream of consciousness di un ebreo canadese che le ha vis(su)te un po’ tutte.

Il mondo secondo Barney o lo stream of consciousness di un ebreo canadese che le ha vis(su)te un po’ tutte e si ritrova a tracciare un consuntivo sulla sua travagliata esistenza.
Il romanzo del 1997 di Mordecai Richler è uno dei pochi punti di riferimento certi nella letteratura degli ultimi quindici anni, nonché un osso durissimo per qualsiasi tipo di trasposizione cinematografica. Tante, troppe le cose che succedono nel romanzo – volta per volta dilatate o ristrette dall’abilità di Richler (come riportare telefonate che occupano più pagine su grande schermo?) – per poter sperare di adottare un approccio di fedeltà assoluta al testo originario. Non a caso originariamente doveva essere lo stesso Richler a curare la sceneggiatura, prima della morte avvenuta nel 2001. Richard J. Lewis propende per l’introduzione di diverse ellissi narrative, riducendo drasticamente gli eventi legati al primo matrimonio di Barney (tra l’altro spostandolo da Parigi a Roma) e concentrando il focus dell’intreccio sul terzo matrimonio, quello con Miriam Gray, l’unica donna di cui Barney si innamorerà.
Considerata la non-autorialità della regia di Lewis, sostanzialmente di taglio televisivo, e lo smussamento delle asperità di un romanzo che rappresenta uno schiaffo nel nome del politicamente scorretto, non può che uscirne un film convenzionale, più o meno corrispondente all’idea di trasposizione hollywoodiana che chiunque si sarebbe atteso, secondo il consueto schema introduzione dei personaggi-eventi traumatici-love story-rottura-epilogo. Viene da pensare a un David Cronenberg, visto il cameo fugace che interpreta nel film, e a cosa avrebbe saputo estrarre da una materia simile, magari sfruttando l’espediente dei vuoti di memoria per osare e sconvolgere, portando la storia su terreni più personali e frutto di soggettività. Ma queste restano fantasie; la realtà è che, al di là delle ottime interpretazioni di Giamatti e Hoffmann, il Barney cinematografico è tutt’altro che memorabile.

LINK UTILI:

  • Per maggiori informazioni sulla proiezione Teatro Miela (fonte delle info e foto)
  • informazioni sul film, protagonisti, trama, trailer, critica ecc mymovies.it


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