274° giorno – Beyond the dying light

Da Ayertosco

Microchippy è diventato una palla dal battito assurdamente accelerato e mio padre dice che non supererà la notte…temo abbia ragione. Ho contattato il veterinario che potrebbe visitarlo domani anche se probabilmente sarà tutto inutile…sempre che ci arrivi a domani e mi chiedo se invece di temporeggiare l’avessi contattato sabato ora Chippy starebbe già guarendo o almeno, meglio di cosi. Ho passato la giornata a parlargli e a spostarlo sotto ogni lama di sole possibile, di stanza in stanza, mettendogli il cibo vicino al becco e spostando il beverino presso ogni trespolo e più di cosi non ho potuto fare e mi sento in colpa anche se non capisco per che cosa…di certo vederlo in queste condizioni, immobile e con gli occhi semichiusi quando fino a due giorni fa saltava e cantava…accidenti è brutto. Verso sera il sole è sparito e l’abbiamo riportato in cucina…io sono uscito per andare in città e fare due foto ma nulla…ne ho scattata solo una in tre ore mentre ‘Beyond the dying light’ dei God is an astronaut scorreva in repeat continuo…mi ritrovavo a passare tra la folla incredibilmente cosi povera di storie da raccontare che alzare la mia Fuji era davvero uno sforzo inutile, non ne valeva la pena e stavo li a fare slalom tra persone e colonne quando incontro due amici e comincio a camminare con loro…fare due chiacchere. Passa una mezz’ora…uno dei due lo saluto, mi ritrovo con l’altro seduto su un marciapiede a discutere un po’ della vita, di come questa città ti soffochi, di come l’abitudine ti faccia morire piano piano e se rimani tagliato fuori da quello che tutti fanno, ti ritrovi a combattere da solo.

“C’è gente a cui sta bene cosi…sono contenti”
“No…se lo impongono…capiscono che non cambierà nulla quindi piuttosto che soffrire si convincono che vada bene…che sia una loro scelta…io non ce la farei…quello che sento mi risale fino alla pelle…uff…vorrei andare via”
“Rimarrà sempre lo stesso”
“Non so…quando ricominci sei costretto a dare il massimo”
“È che tutti finiscono a pensare a se stessi ad un certo punto…e sei non hai il tuo piccolo mondo privato sei abbandonato nel deserto..ecco cosa penso”
“Live together…die alone…”

Lo saluto…torno alla macchina…mia sorella mi ha scritto che Chippy sta pure peggio…e se prima già non c’era più sole, fra poco verrà spenta anche la lampada della cucina…beyond the dying light…e copriremo la gabbia con il panno per farlo dormire…domani si vedrà, mi alzerò con l’unico pensiero di guardare dentro la gabbia…l’ho presa a cuore questa faccenda…si unisce a tutto il resto di cose troppo sbagliate e amare di questo periodo.

Credo che non dormirò un granché, stanotte.