Dopo aver analizzato e pronosticato i possibili vincitori nelle categorie tecniche e in quelle minori dell'imminente notte degli Oscar, in programma il 28 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles, condotta da Chris Rock e visibile sul canale Sky Cinema Oscar e in chiaro su TV8, andiamo a raccontare i possibili scenari per quanto riguarda le sezioni più attese e i protagonisti principali di questa 88° edizione degli Academy Award.
Vincitrice del BAFTA al miglior documentario, Amy, pellicola di Asif Kapadia che racconta la vita della cantante Amy Winehouse, morta a soli 27 anni nell'estate del 2011 per abuso d'alcol, secondo indiscrezioni d'oltreoceano sarebbe in vantaggio nella suddetta categoria. Il lavoro di Kapadia è lodevole, tuttavia ben più significativa è l'opera di Joshua Oppenheimer, The look of silence, che seppur inferiore al precedente L'atto di uccidere, rimane uno straziante ed efficace affresco del genocidio indonesiano ad opera dell'esercito negli anni '60. Oppenheimer parte in leggero svantaggio ma alla fine potrebbe scalzare il doc sulla popstar britannica proprio al fotofinish.
MIGLIOR FILM STRANIEROUna delle categorie che non dovrebbero riservare sorprese e che da mesi trova unanime riscontro nel film ungherese Il figlio di Saul di László Nemes, racconto insolitamente originale del dramma dell'Olocausto, si preannuncia come un risultato già scritto e scontato. Il film di Nemes, già vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes, ha portato a casa Golden Globe, Critics Choice Award, National Board of Review Award e si appresta a completare l'opera con la statuetta più ambita, finora solo una volta nella storia conferita a una pellicola ungherese ( Mephisto). L'unica flebile speranza la si può riservare al film francese Mustang, interessante ritratto sulla condizione femminile in Turchia, ma Il figlio di Saul mantiene un vantaggio difficilmente colmabile.
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONEEsiste un'altra categoria dove i giochi sono già fatti in misura maggiore rispetto a quella per il miglior film straniero? Ebbene sì. Perché nella sezione che vedrà assegnato l'Oscar alla miglior opera d'animazione nessuno potrà contrastare l'ascesa dell'ultimo capolavoro della Pixar, , straordinario romanzo di formazione animato con protagonista la piccola Riley e le Emozioni che convivono nella sua mente. La pellicola di Pete Docter ha fatto incetta di premi durante l'Oscar Race e per la profondità stratificata della tematica affrontata e il meraviglioso e geniale risultato avrebbe meritato una candidatura nella categoria principale, quella dedicata al miglior film.
Una scelta che magari avrebbe deviato l'assegnazione alla miglior pellicola d'animazione verso l'ultimo visionario lavoro di Charlie Kaufman, Anomalisa, piccolo gioiello in stop-motion che di animato ha solo la tecnica utilizzata per realizzarlo ma che racconta la drammatica e malinconica esistenza di Michael e del suo incontro con una persona unica: Lisa. Vincitore del Gran Premio della Giuria all'ultima Mostra di Venezia, il film di Kaufman ha la sfortuna di capitare nell'anno sbagliato con il concorrente sbagliato, ma meriterebbe un riconoscimento di tale livello. Come previsto, reciteranno purtroppo solo il ruolo di comparse opere straniere come l'ultima produzione dello Studio Ghibli, Quando c'era Marnie, e il brasiliano Il bambino che scoprì il mondo.
Una delle incomprensibili sviste dell'Academy di quest'anno riguarda la scelta delle candidature alla miglior sceneggiatura adattata. Gravissima la mancanza dello straordinario script firmato Aaron Sorkin per di Danny Boyle. In sua assenza la vittoria dovrebbe andare alla black comedy finanziaria La grande scommessa di Adam McKay, basata sul libro di Michael Lewis intitolato The big short - Il grande scoperto. Adam McKay e Charles Randolph dovrebbero avere la meglio su Drew Goddard, che ha adattato il romanzo L'uomo di Marte di Andy Weir per Ridley Scott e il suo sci-fi Sopravvissuto - The Martian. Rimangono sullo sfondo le candidature di Emma Donoghue per , Nick Hornby per Brooklyn e Phyllis Nagy per .
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALEEmozionante il duello per quanto concerne la miglior sceneggiatura originale. Emozionante anche perché le Emozioni vere e proprie, quelle di Inside out, potrebbero scalzare il vero frontrunner, Il caso Spotlight, mirabile esempio di cinema d'inchiesta ad opera di Tom McCarthy con un cast stellare. Il regista statunitense e Josh Singer partono leggermente avvantaggiati, ma la concorrenza di Pete Docter, Meg Le Fauve e Josh Cooley per il capolavoro della Pixar è molto forte. Non dovrebbero avere speranze di vittoria Matt Charman e i fratelli Coen per Il ponte delle spie, Alex Garland per e Jonathan Herman, Andrea Berloff, S. Leigh Savage e Alan Wenkus per Straight outta Compton.
Una delle categorie più incerte. E una delle categorie più discusse: perché alcune delle candidate di quest'anno, mai come in precedenza, avrebbero meritato una nomination nella sezione per le interpreti protagoniste, visto il minutaggio delle loro performance nei rispettivi film. Tuttavia spesso le stesse case di distribuzione giocano su questa sfumata differenza e ciò provoca casi come quelli di quest'anno. Alicia Vikander, favorita per The Danish girl nel sofferto ruolo dell'artista Gerda Wegener nella Copenaghen degli anni '20, rimasta al fianco del marito Einar (Eddie Redmayne) nel lungo e complicato processo di trasformazione sessuale di quest'ultimo, dovrà infatti scontrarsi con la 'quasi' protagonista Rooney Mara, che in Carol di Todd Haynes interpreta un personaggio certamente non relegabile tra le attrici supporter. Se la Vikander sembra aver accumulato un vantaggio rilevante molte chance rimangono anche per la splendida Kate Winslet di Steve Jobs, nelle vesti di una morigerata e determinata assistente del guru della Apple (interpretato da Michael Fassbender) e vincitrice del Golden Globe. Staccate le opzioni Jennifer Jason Leigh per The hateful eight e Rachel McAdams per Il caso Spotlight.
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTAFrontrunner lanciatissimo, Sylvester Stallone si appresta a vincere un'incredibile statuetta come miglior attore non protagonista nel leggendario ruolo di Rocky Balboa per Creed - Nato per combattere, dopo essersi aggiudicato anche il Golden Globe. Alternativa auspicabile e pronosticabile è il veterano Mark Rylance per la sua superba interpretazione della spia russa Rudolf Abel ne Il ponte delle spie di Steven Spielberg, mentre la grande sorpresa potrebbe essere il riconoscimento a Tom Hardy, villain quasi irriconoscibile in Revenant - Redivivo. Terza nomination in carriera per Christian Bale ( La grande scommessa) e Mark Ruffalo ( Il caso Spotlight) ma nessuno dei due, a questo giro, sembra avere qualche chance di vittoria.
Nella splendida cinquina che porterà all'assegnazione dell'Oscar alla miglior attrice protagonista è favoritissima Brie Larson, trionfatrice ai Golden Globe, ai SAG e ai Critics Choice Award. Il ruolo della giovane madre Joy nel dramma di Lenny Abrahamson, Room, dovrebbe portarla ad aggiudicarsi la statuetta alla sua prima nomination in carriera. La sfidante più accreditata è la deliziosa Saoirse Ronan, meravigliosa protagonista di Brooklyn di John Crowley. Si limiteranno ad aggiungere una candidatura alla loro già nutrita lista di nomination la sublime Cate Blanchett di Carol e l'onnipresente Jennifer Lawrence per . Prima volta assoluta per l'incantevole Charlotte Rampling di .
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTAIl momento più atteso della nottata dorata del Dolby Theatre di Los Angeles è quello che conferirà l'Oscar al miglior attore protagonista. Inutile dire che gli occhi di tutto il mondo saranno concentrati su Leonardo DiCaprio: dopo quattro nomination in carriera e altrettante vittorie sfumate, l'interprete di Revenant - Redivivo dovrebbe aggiudicarsi finalmente il tanto agognato premio dell'Academy. I bookmaker americani hanno pochi dubbi: DiCaprio si lascerà alle spalle tutti gli altri candidati. Dal monumentale - e nello specifico probabilmente più lodevole del collega - Michael Fassbender nelle vesti di Steve Jobs nell'omonimo film di Danny Boyle, al grandioso Eddie Redmayne di The Danish girl fino a Matt Damon per Sopravvissuto - The Martian e Bryan Cranston per L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo. L'outsider della lista rimane, in ogni caso, Michael Fassbender. Ma per DiCaprio dovrebbe essere davvero la volta buona.
L'inspiegabile esclusione dell'icona Ridley Scott per Sopravvissuto - The Martian ha spianato in questi mesi la strada ad Alejandro González Iñárritu, che dopo il premio ai Directors Guild Awards ha accumulato un incolmabile vantaggio per la vittoria finale nella categoria riservata alla miglior regia. Enorme il distacco nei confronti dei competitor: Adam McKay per La grande scommessa, George Miller per Mad Max: Fury Road, Tom McCarthy per Il caso Spotlight e Lenny Abrahamson per Room rimarranno quasi sicuramente a mani vuote. Per Iñárritu sarebbe il secondo trionfo consecutivo.
MIGLIOR FILMIl maggior riconoscimento della notte degli Oscar rimane quello legato al miglior film in assoluto. Da anni non capitava una short-list così incerta, con mancanze imperdonabili - oltre a Inside out anche Carol - ma il duello ha un frontrunner abbastanza sicuro: Revenant - Redivivo di Alejandro González Iñárritu, la storia lacerante e distruttiva della vendetta del cacciatore di taglie Hugh Glass nel North Dakota d'inizio Ottocento, dopo la vittoria ai DGA e il grande riscontro al box-office parte con i favori del pronostico ma dovrà stare attento un po' da tutte le parti.
Buona parte della critica e del pubblico spinge per la vittoria finale di Mad Max: Fury Road di George Miller, mentre i produttori hanno dato la loro preferenza a La grande scommessa e i Critics Choice Award, insieme ai SAG Award, hanno optato per Il caso Spotlight, la vera alternativa al film di Iñárritu. I giochi sono ancora più che mai aperti, ma se dovessimo sbilanciarci il nostro pronostico cadrebbe sul kolossal estremo del regista messicano, vincitore lo scorso anno con . Supposizioni, opinioni e suggestioni... ma le vere risposte arriveranno solamente questa notte. Una notte speciale. La notte degli Oscar.
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