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Creato il 28 marzo 2015 da Malvino

Arriva a conclusione una vicenda giudiziaria che fin da subito ha mostrato, con uno dei più dissennati modi di condurre un’indagine, l’incredibile d’una eccezionale mostrificazione degli imputati a fronte di una sconcertante inconsistenza delle prove a loro carico, ma ansa.it osa sparacchiare che la sentenza è a sorpresa. Hanno rubato anni di vita a due ragazzi che un pm si è ostinato a credere non potessero non essere che colpevoli – oggi s’è visto quanto a ragione – e ansa.it si stupisce che la Cassazione lo definisca un furto: «Tra chi immaginava una sentenza definitiva di condanna e chi puntava ad un processo d’appello-ter con annullamento del verdetto della Corte d’assise di secondo grado di Firenze, la Suprema Corte ha scelto una terza via, forse la più difficile». Perché «la più difficile», se quelle che si riteneva essere prove erano in realtà solo gracili stampelle a sostenere una più che zoppicante tesi preconcetta? Neanche si è mai riusciti a dimostrare che Sollecito e Knox fossero sul luogo del delitto, fanculo ai colpevolisti. 

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